“È vero, credetemi è accaduto…” cantava Domenico Modugno in una sua canzone poi ripresa dai Negramaro…
Mi sveglio incazzatissimo per le tante cose da fare: l’incazzatura aumenta nel primo quarto d’ora di guida cercando di evitare “le buche più dure” (Battisti, tanto per restare nel campo della musica) e le sterpaglie che dai terreni fiancheggianti invadono e restringono la strada; frenando all’improvviso per evitare il cretino che sbuca alla mia sinistra strafottendosene di ogni stop o della semplice indicazione del Codice Stradale di dare la precedenza a chi proviene dalla nostra destra; scansando all’ultimo momento pedoni che camminano lungo la strada provinciale tenendo la loro destra e non la sinistra, come previsto dal codice, mentre un girovagante nucleo di ciclisti mi passa innanzi da destra a sinistra e viceversa senza il minimo ritegno. Giunto in città devo badare ad un numero sempre crescente di buche sia al centro che ai margini della strada, evitando le macchine parcheggiate a testa dei cavolo a destra e a sinistra nei modi più fantasiosi possibili, ma tali da restringere paurosamente la carreggiata: uno dei parcheggi preferiti sembra essere (incredibile dictu) persino lo stop (sì, sì lo stop) che immette al termine della strada Roccamonfina- Teano in Piazza Unità d’Italia, mentre altre macchine giacciono parcheggiate affianco al bar ed al laboratorio di analisi colà esistenti. L’incazzatura supera ogni limite!
Imbocco come Dio vuole Via XXVI Ottobre, ne percorro tra le già riferite ambasce, un duecento metri quando ecco che mi si palesa una miranda visione: sogno o son desto mi vado ripetendo mentre mi assesto un provvidente “pizzicotto” che mi rassicura sul mio stato di vigile veglia!
Si, si è vero; è vero. Ormai quelle quattro figure mi si stagliano dinanzi precise in tutto il loro contorno e particolarmente in tutto il loro abbigliamento. Ma sì sono loro: sono QUATTRO VIGILI URBANI (e non a caso ho parlato di “vigile veglia”) che mi pare stiano elevando qualche contravvenzione a macchine malamente parcheggiate. Almeno lo spero!
L’incazzatura svanisce d’incanto e mi ritrovo in maniera automatica a continuare il canto del Mimmo nazionale: “…meraviglioso, meraviglioso…ma come non t’accorgi di quanto il mondo sia meraviglioso…”!
Scherzi a parte abbiamo solo voluto cogliere l’occasione di salutare i nuovi Custodi dell’ordine pubblico che da pochissimo han preso servizio nella nostra città dopo anni e anni di latitanza, fornendo loro anche qualche spunto sui disagi che proprio in quegli anni hanno preso sempre più piede.
Sarà un duro lavoro, ma noi confidiamo in voi.
Spero che da presto non incontrerò più, come tutti i teanesi rispettosi delle regole, motivi di perenne incazzatura. Grazie anticipate.
Claudio Gliottone