LA LETTERA-DENUNCIA

Non avevamo tempo per indagare: dovevamo accudirli. Sono stati angeli guerrieri. Con amore, coraggio e dignità hanno affrontato tutto, lasciandoci in eredità la forza di lottare e continuare a vivere. Ancora oggi, a distanza di tempo, non abbiamo risposte: perché sono morti? Ma veniamo a conoscenza delle tonnellate di rifiuti tossici e nocivi illegalmente sversati nelle nostre campagne o bruciati nei roghi. Ce li hanno ammazzati! Capite? Ammazzati! Senza che avessero alcuna colpa, se non quella di essere nati in una terra dove si muore di cancro più che altrove. Ci siamo allora affiancate ai comitati ambientalisti, abbiamo partecipato alle fiaccolate con in mano le foto dei nostri figli, anch’essi vittime innocenti della camorra e dell’ecomafia. Abbiamo sostenuto gli appelli di don Patriciello e chiesto aiuto. I nostri morti parlano più dei vivi che ancora negano. I nostri angeli combattono da lassù per i bimbi che restano qui e per quelli che verranno, chiedendo Verità e azioni concrete. Vogliamo nomi e cognomi, e non solo dei camorristi, paghino tutti per omicidio plurimo e crimini contro l’umanità. Ci hanno tolto il futuro, bruciato insieme ai roghi e seppelliti insieme ai fusti tossici.