Per la prima volta professionisti teanesi che operano nell’ambito dell’edilizia, si sono riuniti per discutere di problemi della loro attività lavorativa. Circa 50 geometri, architetti ed ingegneri di Teano hanno messo da parte le loro storiche rivalità professionali per incontrarsi nei saloni del Seminario.
Qual’è stata la molla potente che li ha spinti? La necessità di affrontare un argomento che in questo momento costituisce il primo intralcio alla loro attività: l’esiguo numero di pratiche edilizie rilasciate dall’Ufficio Tecnico comunale. La questione sta tutta in due numeri: appena 33 permessi per costruire, rilasciati su circa 170 domande presentate. Le cause? La discussione è aperta. C’è chi indica i troppi compiti dell’ufficio, assorbito molto dalle opere pubbliche (progettazione nelle varie fasi, direzione lavori, gare, ecc.); chi ritiene eccessivamente assorbenti le distrazioni a cui sono sottoposti i dipendenti da compiti, diciamo così, extra moenia; chi se la prende con il numero esiguo degli addetti. Certo che, nonostante le leggi che vorrebbero sveltire l’iter burocratico, il risultato sono quei numeri.
Questa situazione congiunturale si innesta in una situazione strutturale di grave disagio del comparto edilizio. E’ stato raschiato anche il fondo del barile di uno strumento urbanistico, il Programma di fabbricazione, tramandatoci dai nostri padri, che l’anno scorso ha festeggiato i suoi primi trent’anni di vita, e pur tuttavia si sta ancora a discutere sull’esegesi di alcuna sue norme come ci si accapiglia sulle decodificazioni delle terzine di Nostradamus ad ogni inizio anno.
Questo disagio dà modo alla magistratura di intervenire sulle interpretazioni ritenute troppo ardite con le conseguenze che tutti conosciamo. Ormai, dopo aver ascoltato negli anni tutti i tipi di promesse, scadenze ultimative, giuramenti pubblici e chi più ne ha più ne metta, abbiamo abbandonato la speranza di lasciare ai nostri figli uno straccio di piano regolatore, PUC o come la fantasia dei burocrati voglia indicare uno strumento più attuale di governo del territorio, anche se l’esperienza amara dei piani pur approvati, come il Piano di recupero, il PIP, ed ultimamente il Piano traffico, induce comunque a previsioni pessimistiche sulle intenzioni di attuarne poi le previsioni.
A tutto questo si aggiunge l’estrema lentezza con cui il Genio Civile rilascia le sue autorizzazioni e le lungaggini che caratterizzano i beneplaciti degli altri enti che hanno voce in capitolo (Parco, Sovrintendenze varie che nell’incertezza ampliano sempre più le proprie zone di influenza, Guardie forestali ecc.), e si ha la percezione di un quadro che sta mettendo in ginocchio uno dei comparti trainanti dell’economia della nostra città. Sì, perché come è naturale che sia, questa crisi si sta adesso trasferendo alle imprese edilizie, a chi fornisce i materiali, ai vari artigiani che gravitano nel settore, e quindi al personale che vi lavora.
Comunque, i professionisti sono stati convocati dal Sindaco per discutere della questione che più li angustia. Per tale occasione, è stato scelto come portavoce unico il geom. a riposo Gaetano Zanni. Nell’incontro che c’è stato, la conclusione alla fine di una breve discussione è stato l’impegno a risolvere il problema entro il 31 marzo, annullando l’arretrato e snellendo le procedure. Come sarà possibile? Qua la questione si fa più nebulosa. E’ stato accennato alla possibilità di convenzionarsi con un tecnico esterno, con quale sollievo per le tasche dei teanesi è facile immaginare; tasche già sottoposte dal Comune al dimagrimento che ben conoscono coloro che si imbarcano in una richiesta edilizia qualsiasi, ma che dovrebbero conoscere anche tutti gli altri cittadini che pagano il costo finale dell’Ufficio.
Il pensiero va a quando quello stesso Ufficio era composto da due soli impiegati che egregiamente smaltivano un carico di lavoro notevole. Dovremo raccontarlo ai colleghi più giovani che ignorano l’esistenza in passato di una realtà diversa.
Gino Gelsomino