Il volume di Carmen Melese si presenta come una raccolta di racconti, ispirati a “fatti realmente accaduti, vicende autobiografiche, riflessioni personali”. In ognuno di essi emergono valori profondi, spesso dimenticati dalla nostra società, come l’amore per la natura, l’amicizia, la speranza, la vita “intesa come dono inestimabile”.
Attraverso i vari racconti, l’autrice ripercorre temi come l’emigrazione, facendone assaporare fino in fondo il vero significato e le emozioni che invadevano l’animo di chi partiva e di chi restava aspettando con ansia il prossimo ritorno della persona amata; la dolcezza nell’immagine di un “vecchio” che sogna ancora di correre, di amare una donna, di calpestare erba a piedi nudi; gli occhi di un uomo di colore presso un semaforo, dai quali si intravedono chiaramente i suoi sogni, le sue debolezze, paure, ma anche amore e speranza; i diversi dialoghi tra oggetti che si scambiano battute circa il loro ruolo, la loro vita da “lampioni, alberi, fontane, ecc.”, cose che parlano “alcune attraverso suoni e colori”, che lasciano sempre percepire un profondo senso della vita attraverso la loro esistenza; ancora la natura che ascolta e che parla, che trasmette emozioni, profonde emozioni fino a lasciare che una lacrima bagni il viso del lettore come “Quando la luna brilla di più”.
Questo volume racchiude tutta la sensibilità di un animo, come quello dell’autrice, che osserva con profondità il mondo, che sogna, che spera, che ama la vita, in tutte le sue sfumature, attraverso la gioia ma anche il dolore, e che attraverso le parole dei suoi racconti ci lascia intendere, invece, quanto possa odiare “tutto ciò che è finzione: il perbenismo, l’apparenza, le consuetudini senza senso”, amando, invece, “il fremito delle foreste carezzate dal vento, le onde spumeggianti delle spiagge rivestite di conchiglie, il tremolio delle stelle nel loro nudo splendore…”.
Un linguaggio pieno di significati, allegorie, immagini che a tratti si trasforma in pura poesia dettata da un’interiorità vera e profonda.
Carmen Melese è nata a Teano nel 1963. Diplomata in Scienze religiose e laureata in Lettere classiche, è insegnante di ruolo nella scuola primaria del I Circolo di Teano. É autrice di numerosi racconti di varia ispirazione e atmosfera, di una raccolta di poesie, di diversi lavori teatrali tra cui: Un pazzo di nome Francesco; Fantasie di donne; ‘Na famiglia come a n’ata; Signore, che cosa vuoi che io faccia? Ai miei tempi che bella la vita, lavori rappresentati dal gruppo teatrale “Caleidoscopio” del quale è stata coordinatrice e promotrice per otto anni. Ha scritto inoltre alcuni lavori per la scuola e una rappresentazione allegorica della vita intitolata “Ti racconto la luna”. Ha conseguito diversi premi letterari in concorsi di poesia e narrativa inedita. Nel triennio 2004-2006 ha partecipato al progetto Teano-Teatro, come referente del Laboratorio di scrittura teatrale. Collabora con alcuni periodici.
Il libro “I titoli non contano”, edito dall’AdP, è reperibile a Teano, presso la Biblioteca Luigi Tansillo.
Classe '95 Giovane e Intraprendente internauta.
Digital Champion di Teverola, Aspirante membro del forum giovanile Teverolese.
Attivo nel sociale e nella web psychology, tra i vari hobby ho quello dell'illusionismo e della fotografia.
Per gentile concessione del Direttore i lettori potranno , attraverso il libro qui pubblicato, ripercorrere gli eventi che hanno portato alla realizzazione del Monumento equestre sito in Largo Croci a Teano.
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