A Conca della Campania esiste una simpatica consuetudine, me lo diceva
ieri il Sindaco Alberico, accompagnandomi alla mia auto per il
ritorno. Una Famiglia, Pietrantuono organizza periodicamente (
ogni 5 o 6 anni ) la Festa alla Madonna della Libera, per ottemperare
un voto, per estrema devozione, o per qualche altro lodevole,
giustificato motivo. La organizza a suo totale carico e lo fa con
criterio e competenza. Ieri sera il “cartellone” pubblicizzava uno
spettacolo della inossidabile Loredana Berté, accompagnata dal suo
Gruppo, la Banda Berté, appunto. Ci sono andato per soddisfare
qualche mia curiosità e fare una passeggiata attraverso i boschi
balsamici della rinomata zona concana, paradiso di castagne e funghi,
luogo calmo e ameno che consente al Sindaco e alla gente di non
stancarsi, né un pochino, né un moltino.
Bene , l’artista calabrese ha superato ogni aspettativa: sobria ,
compassata, senza stravaganze , o darsi a facili stravaganze da
animale da palcoscenico, statuaria ha espresso le enormi potenzialità
della sua grande voce in grado di proporre modulazioni incredibili e
insolite, riproponendo autori e colleghi di grande valore: Alice
Cooper, Tenco, Mango, e altri. Il gruppo molto omogeneo, ben
organizzato con una strumentazione, amplificazione, services, ben due,
da far paura ha offerto alla cantante una piattaforma armonica di
grande livello propulsivo. Un grande schermo condiva lo spettacolo e
la classica ciliegina sulla torta era rappresentato da un bel video
made in Asia Argento, raffinatissimo. Non starò a fare una
digitocronaca dell’intera performance.
Dopo un’intenza ora e mezza di“ GRANDE VOCE” la pioggia
ha stemperato la tensione emozionale, e Loredana ha costretto
la sua banda a suonare ancora due suoi successi.
Carattere , personalità, determinatezza artistica hanno marcato un
percorso musicale di grande livello. Alberico con aria da gatto
maimone sottolineava che i Pietrantuono prima di “scritturare” un
artista se lo vanno a osservare in altre piazze, attentamente e si
servono di un agente musicale competente che segue l’evolversi
dell’esibizione nei minuti dettagli .
Naturalmente non mi ha DETTO CHI.
Riassumendo : è stato quasi come se nella globalità testuale
implorasse: perché il bene nascesse dal male, la speranza dalla
disperazione, la vita dalla morte; perché i sogni diventassero realtà
e gli spettri morissero; per porre fine all’angoscia e dare inizio
alla gioia.
Giulio De Monaco