150 anni dopo / In viaggio a Eboli, Gaeta, Teano…
di Giuseppe Civati
Tra Gaeta ed Eboli, c’è Teano. Una tappa irrinunciabile. L’antica Sidicinum ora dà il nome al locale centro commerciale. Il centro storico è affascinante. La cittadina si prepara alla Notte bianca di fine agosto. Le fanno dappertutto, le notti bianche. Ci sono cinque vetrine sulle quali campeggia l’insegna della Pro Loco, ma sono tutti chiusi e non ci sono gli orari di apertura. Ora, prima di unire l’Italia, sarebbe il caso di unire le Pro Loco. Perché sono tante e in ogni caso e, potremmo dire, da nessuna parte, si trovano informazioni circa il ‘loco’ dello storico incontro. Ci rivolgiamo a Sergio, che fa l’infermiere al Pronto Soccorso. Ci dice che dobbiamo andare verso l’autostrada. Nemmeno i due si fossero incontrati in autogrill. Nella campagna, senza alcuna enfasi, come se si trattasse di un agriturismo, il primo dei due cartelli. Qui si incontrarono Garibaldi e il re. La cittadinanza pose. Sopra il guardrail. Ma non è finita. Dopo una rotonda, qualche centinaio di metri più in là, ce n’è un altro. Che dice che anche qui si sono incontrati Garibaldi e il re. Dall’incontro siamo passati alla disfida di Teano: ponte di San Nicola o Taverna Catena? Teano o Vairano? La cosa ha dell’incredibile, perché il vero problema non consisterebbe nella corretta localizzazione, sulla quale le fonti per altro si dividono, ma nel dare le minime informazioni ai visitatori che arrivano sul posto. E Teano e Variano potrebbero addirittura coalizzarsi. Pensateci: sarebbe un fatto epocale, nell’Italia dei localismi e delle rivalità da strapaese. Per ora, vince, per meriti turistici, Vairano Patenora. Che ha il cartello, il monumento in piazza, e molte lapidi. Con i toni seri, che ci vogliono, in questi casi. L’eroe che mai fu vinto e il grande re. I citandi artefici. Salutandolo sovrano, il popolo, ecc. Chissà cosa accadrebbe oggi se Garibaldi volesse incontrare le istituzioni a Teano. I Savoia, li escludiamo per motivi repubblicani (e non solo). L’eroe dei due mondi troverebbe il presidente Napolitano assediato dai golpisti balneari, che più che a Teano lo vedrebbero volentieri a Gaeta. O forse un Berlusconi sempre più improbabile, di ritorno da un festino a Casoria. Bertolaso organizzerebbe uno dei suoi grandi eventi, per l’occasione. La verità è con il senso dello Stato che ci ritroviamo sulla lapide scriverebbero: «Arrivò Garibaldi e non c’era nessuno». Per poi discutere, per anni, circa l’esatta localizzazione del mancato incontro. Perché noi, in Italia, ci occupiamo sempre degli aspetti più importanti delle cose.
18 agosto 2010
Replica a muso duro di Antonio De Simone, Presidente della Proloco Teanum Sidicinum
Abbiamo letto con grande interesse, noi che a Teano ci viviamo per 365 giorni l’anno, l’articolo dell’arguto Giuseppe Civati pubblicato sull’Unità del 18 agosto scorso.
Non abbiamo il piacere di conoscerlo il signor Civati ma, dall’analisi che ha fatto della nostra città, per essersi trattenuto da noi si e no una mezz’ora, deve essere per forza una persona molto profonda, arguta e bene informata.
Dunque, da quello che leggiamo sembrerebbe che tutte le cose che non vanno in questo nostro paese, nel settore dell’informazione turistica, sarebbero da addebitarsi alla presenza di due Proloco ed al fatto che quando il signore è venuto a Teano, ha trovato le due sedi chiuse, senza le necessarie indicazioni segnaletiche sul luogo dello storico incontro, e da li ha svolto una serie di considerazioni che ci sembrano più dettate dalla necessità di riempire un foglio che dalla serena valutazione dei fatti. A prescindere se sono una o due le Proloco, quello che realizzano in termini di promozione dell’immagine della città è molto di più di quanto le esigue risorse e mezzi messi a loro disposizione possano consentire e se si fosse trattenuto per un’altra mezz’ora molte cose avremmo potuto spiegargliele direttamente.
La città di Teano,come tutte le città, ha una sua amministrazione comunale ed è a questa istituzione che vanno rivolti eventuali rilievi anche perché, forse sono gli unici a doverle spiegare ai forestieri, soprattutto a quelli a cui basta attraversare una città per imbastire un processo a distanza e trattare argomenti che meritano una maggiore e più seria preparazione. Al signor Civati, volutamente non abbiamo voluto ricordare che questa città è amministrata da una Giunta di centro sinistra (immaginiamo comprenda cosa vogliamo dire), come fino a qualche mese fa la Regione Campania, che consentì la creazione di una seconda Proloco nonostante non ci fossero i requisiti numerici della popolazione.
Si fermi pure la prossima volta a Teano il signor Civati e potrà incontrare persone in grado di dare tutte le risposte agli interrogativi che così maldestramente ha lanciato sul suo storico e glorioso giornale.
Antonio De Simone