Mi capita, non proprio spesso, di frequentare “piazza Facebook”. Il primo approccio fu quando fui invitato a partecipare ad un gruppo di ex collegiali a cui io appartenevo. Peraltro mai seguito assiduamente. Sarà un mio limite? Sarò anacronistico? Forse. Certo è che sono stato abituato a frequentare le Piazze vere, non quelle virtuali; sono stato abituato a sedermi sui gradini scomodi e freddi di una Chiesa; sono stato abituato a stare rintanato, quando pioveva, con quattro amici in una utilitaria appannata dal fumo delle sigarette e dal nostro alito, mentre discutevamo di ogni che; sono stato abituato a percorrere chilometri in un tragitto ripetitivo e sempre lo stesso, udendo voci, bestemmie, latrati di cani ed invettive di ubriaconi o teorie sulla politica, sulla storia, sul quotidiano espresse da qualcuno più autorevole di me.
Sarà per tutto questo che non riesco il solo non concepire un contatto umano, un conciliabolo con qualcuno che non può essere guardato negli occhi o che non può esprimermi alcunché attraverso la sua postura. Facebook con la sua fisiognomica, inespressiva, ingannevole e magari falsata dai “photoshop” o “fotoritocchi”. “Piazza Facebook”, amorfa, asettica priva di parole dal senso compiuto (xché, c6, grz, tvb, etc.) o sentimenti espressi con le famose emoticons. Tutto questo panegirico per dire cosa? Che mi è capitato (ancora!) di leggere in Facebook che Il Messaggio censurerebbe le opinioni o i pareri espressi da qualcuno. E qui torniamo ai nostri trascorsi. Come potrebbe un Direttore di questo giornale il solo pensare di “censurare” qualcuno? Memore di quando, nella sua gioventù avanzata, veniva invitato ad uscire “democraticamente” con epiteti vari persino dall’Aula Consiliare poiché non ritenuto appartenente alla “parrocchia”? Memore, quando corrispondente di Quotidiani era motivo di “inviti” al Direttore (Prof. Federico Scialla) di non farmi più scrivere su quella Testata? E potremmo proseguire all’infinito. Tutto ciò per ribadire che il presente Direttore, tradizionalmente legato all’etica, al rispetto della Testata che dirige (regolarmente registrata presso il Tribunale di S. Maria C.V., quindi Organo di Informazione ufficiale e riconosciuta cosa che non è Facebook), al Direttore tra i fondatori (Antonio Guttoriello), al Giornalismo tradizionale e professionale (professionale!), auspica ed invita, ancora una volta, chiunque ne abbia desiderio e motivazione, e chiunque voglia anche dissentire, ad utilizzare le tradizionali Lettere al Direttore (ilmessaggioteano@libero.it). Nel contempo l’invito è anche a tutti coloro (di ogni colore politico, confessionale o di appartenenza) che volessero collaborare fattivamente e costantemente, a produrre loro richiesta. Il Messaggio, con i suoi gradini scomodi e freddi, con il suo basolato, è una “Piazza” aperta a tutti. L’importante è essere animati da onestà intellettuale ed amore viscerale per Teano. P.S. E scusatemi se non rispondo su Facebook.
Il Direttore