Il Vaccinum Myrtillus, comunemente conosciuto come "mirtillo", appartiene alla famiglia delle Ericacee. Si presenta come un piccolo arbusto con le foglie ovali, ellittiche e dal bordo seghettato. Come tutte le Ericacee, i fiori hanno una tipica forma a orcio rovesciato con i petali saldati tra loro.
I frutti hanno l’aspetto di bacche, ma in realtà sono false bacche poiché si originano dall’ovario con i sepali, petali e stami.
Del mirtillo utilizziamo le bacche e le foglie.
Le bacche contengono diversi acidi organici, zuccheri, tannini, vitamina A, vitamina C, vitamina B, pectina e glucosidi antocianici (mirtillina).
Le foglie contengono prevalentemente glucosidi flavonoidi, glucochina e tannino.
I frutti sono utilizzati soprattutto per la loro proprietà capillaroprotettrice. Le antocianine inibiscono alcuni enzimi responsabili del deterioramento dei tessuti elastici e del collagene dei vasi sanguigni e dei capillari riducendo così la permeabilità e resistenza degli stessi. Inoltre favoriscono e aumentano la velocità di rigenerazione della porpora retinica (la rodopsina, pigmento della retina) degli occhi, essenziale per la visione in condizioni di scarsa luminosità, migliorando quindi la vista notturna. Alle antocianine del mirtillo si annotano anche le proprietà antisettiche per il trattamento delle cistiti e della diarrea.
Degne di nota sono le proprietà antiossidanti del mirtillo grazie alla presenza divitamina A, C, B1, B2, PP e di sali minerali essenziali come il calcio, ferro, sodio, fosforo e potassio.
Le foglie del mirtillo contengono tannino, glucosidi flavonoidi e glucochina, sostanza che abbassa il contenuto di glucosio nel sangue. Possiedono un’azione ipoglicemizzante che permette il loro utilizzo nel trattamento del diabete come coadiuvante del farmaco sempre e solo dietro consiglio medico specialistico.
Salvatore Improta