In contro tendenza a quanti si affannano a dare spiegazioni o giustificazioni,a bestemmiare improperi o colpe contro questo o quel politico, a dare solidarietà etc etc io mi dissocio perché la solidarietà , sinonimo di cordoglio, mi dà fastidio , mi dà un senso di scoramento e di arrendevolezza, quasi che volessimo delegare ad altri i nostri problemi. E quindi mi accingo a dare una mia valutazione da sottoporre a voi lettori per farne un confronto di idee e solo in questo modo molto probabilmente troveremo un futuro alla nostra salute . Un po’ di storia è fondamentale per capire il problema: nel 2003 l’ospedale di Teano era un cantiere aperto e tutti scommettevano sulla non apertura dello stesso. Chi vi parla ,all’epoca assessore alle politiche della salute , il sindaco , il consulente Mario Migliozzi ( ricordo a tutti le polemiche insorte per quella nomina ), il Vescovo Tommasiello ed altri del comitato, abbiamo presidiato, controllato, assillato , litigato, contestato settimanalmente le maestranze e le istituzioni, e dopo circa 18 mesi siamo riusciti ad ottenere , pur con diverse carenze da colmare, la ripresa del tanto desiderato ospedale .
Ma questo ospedale nei piani dell’epoca doveva durare pochi anni, in quanto la sua esistenza era in funzione dell’ apertura della nuova struttura ospedaliera in Taverna Zarone, ed in questo senso l’amministrazione aveva provveduto alle infrastrutture ( fogne- depuratore, espropri e quant’altro ). E tutto questo era in piedi ed era una realtà fino all’inizio del 2008. Dopo di che, senza fare polemiche, anche se chi vi parla era passato all’opposizione , le cose sono cambiate e a livello regionale con un colpo di mano è scomparso dal Piano Sanitario Regionale la costruzione del nuovo ospedale a Taverna Catena.
Di chi la colpa ? Non sto qui a polemizzare , certamente c’è stata disattenzione, sicuramente è mancato quel controllo, è venuto meno quello stare vigilanti , quel lavoro di gruppo, quel servirsi di uomini esperti della società civile , che nel 2003 costituirono l’equipe efficace che portò quei frutti . Oggi la realtà dei fatti ci dice che : 1- A Taverna Zarone l’ospedale non si farà più ; 2- Che il nostro caro e vecchio ospedale ,con uno stillicidio di disservizi, sta diventando una larva, per poi morire di inedia, per cui è destinato a scomparire quanto prima per inefficienza ed antieconomicità; 3- C’è il grosso rischio di perdere anche il Distretto Sanitario.
Di fronte a queste realtà dobbiamo domandarci se vogliamo essere protagonisti di un processo di trasformazione della sanità , che
Io voglio essere, insieme a tanti di voi, protagonista , decidere del futuro sanitario della nostra comunità, voglio che Teano sia il faro della sanità nel ridisegnato distretto dell’Alto Casertano . Pertanto indico quali proposte vanno portate avanti tramite un comitato serio : 1- La trasformazione dell’attuale ospedale in un Day Surgery d’elezione; 2- Un 118 efficae ed efficiente e migliorato secondo schemi moderni ( prevedendo anche una eli-ambulanza) 3- Potenziamento di poliambulatori specialistici; 4- Costruzione del famoso polo sanitario dove alloggiare il Distretto Sanitario, prima che si trasferisca presso comuni limitrofi ( già si intravedono manovre in questa direzione).
A questo punto l’amministrazione comunale dovrebbe impegnarsi che l’ex carcere venga potenziato e ristrutturato ( tra l’altro questo è stato votato recentemente in consiglio comunale ) e quindi renderlo disponibile come sede del distretto. Con queste proposte modificabili e migliorabili e con il sindaco in testa, coinvolgendo anche i sindaci del territorio, potremo certamente sederci ad un tavolo con le Istituzionali Regionali e pretendere quanto
Carmine Corbisiero
Caro Corbisiero,
benché il tuo articolo non fosse una lettera indirizzata al Direttore, mi permetto di dissentire parzialmente, ma sostanzialmente dalla tua teoria, primo perché non mi sembra che in giro, almeno questa volta, ci sia questa predisposizione alla solidarietà, se non verso gli operatori sanitari, medici e paramedici, quelli effettivamente impegnati sul campo e che subiscono le maggiori mortificazioni prima morali e poi professionali. Secondo perché, a mio avviso, quando non si vogliono risolvere i problemi si prospettano le soluzioni impossibili, almeno in termini di tempestività.
Infatti, il problema di oggi, e dico oggi, quello immediato, è la grave situazione in cui versa il pronto soccorso dove le soluzioni adottate per farlo funzionare sono peggiori della stessa chiusura.
C’è dunque un primo problema di ordine pratico che si traduce nella necessità di riavere il radiologo, la cardiologia e la ginecologia, e poi la riattivazione del laboratorio di analisi.
Queste sono le prime e minime richieste che possono essere soddisfatte con una semplice delibera del Sub Commissario dell’ASL Caserta.
Solo dopo mi sentirei di proseguire nel percorso e dunque chiedere il Distretto sanitario, la trasformazione dell’Ospedale in… e tutto il resto.
Abbiamo visto quali risultati hanno sortito i vari comitati, abbiamo visto cosa è rimasto di quella sontuosa cerimonia presso l’Auditorium dove i vertici della Sanità mentirono spudoratamente sul futuro del nostro ospedale, sapendo di mentire..
Non sono io a dirlo ma i fatti.
E allora caro Corbisiero, pensi tu che la gente sia ancora disponibile a seguirti in questi percorsi burocratici che hanno portato solo illusioni? Ma hai letto quante mail arrivano dai nostri concittadini? Ma tu lo sai che la maggior parte di queste mail sono di giovani? Ma tu pensi che a questi giovani puoi ancora prospettare questi percorsi?
Rispetto come al solito il tuo pensiero ma, questa volta, mi permetto di osservare che forse la soluzione va trovata negli scritti dei tuoi colleghi che ti hanno preceduto che, pur concordando con la tua analisi, ipotizzano soluzioni diverse.
Antonio Guttoriello