TEANO – Si dice “orgoglioso” di essere stato nominato prefetto di Napoli, ma volendo agire “con serenità” e senza pregiudizi. Dichiara di preferire evitare elenchi delle priorità da gestire nel capoluogo campano. Il neo prefetto Andrea De Martino, spiega che così si “rischierebbe di mettere al secondo o al terzo posto problemi altrettanto gravi che necessitano di essere risolti”. De Martino da un giorno a Napoli, ritorna nella città dove ha vissuto, nel quartiere Fuorigrotta, 35 anni fa, ma dice che “peccherebbe di presunzione” se sostenesse di conoscerla. Belle novità, insomma, per un modo di ragionare nuovo, proteso al coinvolgimento.
Ma la sorpresa più grande , e ci si perdoni il malcelato campanilismo come organo di stampa casertano, è che l’ex prefetto di Firenze è nato a Teano, 63 anni fa. Nella sua lunga carriera al servizio dello Stato, ha ricoperto incarichi in Lombardia, Lazio e Toscana, ma anche in Campania dove ha lavorato nel 1980 quando ci fu il terremoto in Irpinia. Il successore di Alessandro Pansa, spiega che la sua unica preoccupazione è dettata dalla “scarsa volontà di lavorare insieme”. “Se questa c’è – aggiunge – i problemi si risolvono, anche quelli più seri. Occorre velocità, attenzione e collaborazione”. Su un punto, però, il neo prefetto, è deciso: “Non mi lascio prendere dalla logica del pessimismo diffuso su questa città. Non si può trovare una medicina che curi tutti i mali, ogni problema ha la sua soluzione”. E soluzioni mirate saranno adottate anche per le problematiche legate al lavoro, tema `caldo’ della città. “Ci sarà sostegno agli enti che hanno responsabilità in materia perché questa – afferma – è una partita che attiene al benessere della collettività e qui i numeri non sono indifferenti". In merito, poi alla cultura della legalità, De Martino sottolinea come “il campo sia molto vasto” e che la gamma di problematiche vadano "tutte affrontate a partire dalla scuola e dai minori".
Le formule, però, per far prevalere la legalità non passano sempre attraverso la `tolleranza zero’. “Spesso questa ha senso solo nella misura in cui è applicabile in ambiti e tempi ben determinati. Il rispetto della legge – aggiunge – di per sé richiede tolleranza zero. Su alcuni fenomeni radicati per recuperare occorrono modi e tempi ben studiati. Portare a casa un risultato deve essere frutto di analisi accurate dei problemi e verificare se un rimedio sia utile, di volta in volta”. Nelle prossime ore il prefetto incontrerà le istituzioni del territorio e comincerà a conoscere da vicino le emergenze della provincia di Napoli. “Spero che il legame che ho con questa terra non falsi la mia terziarietà, ma è molto bello ritornare qui e ritrovare, ad esempio, una parte della mia famiglia”.
Elio Zanni