Fino ad oggi, tutti addosso, tutti additati e messi al pubblico ludibrio, fino a richiederne l’ostracismo. Poveri Consiglieri Comunali di Teano. Anche noi, quindi, facciamo ammenda e recitiamo il nostro mea culpa. E lo facciamo alla luce delle mille critiche mosse da questa pagina su questo o quel Consigliere, reo di “capriole” o repentini cambi di fronte. Lo ammettiamo, per un po’ avevamo dimenticato che la Politica Italiana è tanto democratica ed equidistante dalla anacronistica “coerenza” che, antesignana anche in questo campo, ha da sempre (?) previsto i “voltagabbana”, i “franchi tiratori”, i “governi balneari”, gli “scilipoti”, i “razzi”, i “pianisti”, i “cambia casacca”, i “trasformisti”, i “fornitori di stampelle”, i “responsabili”, i “costruttori”, e sicuramente ne abbiamo dimenticato altri. D’altronde ne abbiamo avuto la dimostrazione lampante e plastica con l’ultimo voto di fiducia a Conte. L’apoteosi dei “costruttori” (?)!!! Con questo non vogliamo dire che gli elettori non siano da meno….!!! “Chi non cambia è solo il saggio più elevato o lo sciocco più ignorante” (Confucio). Perciò, in Italia, si verifica quotidianamente che “Si osserva la pagliuzza nell’occhio del fratello mentre non ci si accorge della trave nel proprio occhio”. E, una mano, lava l’altra. D’altronde la coerenza che dovrebbe nascere dalla contezza, dallo studio e la convinzione della giustezza delle idee, viene preventivamente “messa in discussione” già dall’art. 67 della Costituzione italiana: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato“. I parlamentari, perciò, svolgono il loro incarico senza obblighi nei confronti di partiti, programmi elettorali o dei cittadini stessi. L’eletto quindi non ha nessun vincolo giuridico nei confronti degli elettori, ma solo una responsabilità politica. L’assenza di vincolo di mandato è declinata nella libertà per singoli eletti di intervenire in disaccordo con il proprio gruppo di appartenenza. Non è detto, insomma, che un matrimonio debba durare in eterno, tanto è vero che è previsto il divorzio! Questo è l’assioma. Però, però “Proprio per questo motivo il crescente numero di cambi di gruppo e la necessità di modificare l’articolo 67 della costituzione italiana sono per molti due facce della stessa medaglia. Inserire dei vincoli, o degli obblighi, per i parlamentari nei confronti dei cittadini o del partito di appartenenza, limiterebbe sicuramente il fenomeno, ma sarebbe una cosa giusta? In altri paesi, come il Portogallo, l’iscrizione a un partito diverso da quello per il quale si è stati eletti significa perdere il mandato parlamentare (articolo 160 costituzione portoghese)”. E solo per questo i Portoghesi sono meno “democratici” dell’Italia? Se ad un certo punto sono in disaccordo con il mio gruppo politico, quindi con i cittadini che mi hanno votato, mi dimetto da parlamentare e aspetto il prossimo turno. Non è lecito utilizzare i voti di chi mi ha votato, e con il quale non vado più d’accordo, per utilizzarli per altra causa politica in contrasto con quelli che mi hanno votato. Nel divorzio civile, prima ci si “dimette” da marito e moglie, poi si costruisce un altro patto di unione. O no? “La mobilità costante di deputati e senatori all’interno dei diversi gruppi parlamentari è un problema per due motivi: complica il già incrinato rapporto fra elettori ed eletti, e rende difficile la comprensione dei processi politici” (Fondazione Openpolis). Nel gergo parlamentare il trasformismo indica una pratica politica che consiste nella sostituzione del confronto aperto, tra la maggioranza che governa e l’opposizione che controlla, con la cooptazione nella maggioranza di elementi dell’opposizione per esigenze tipicamente utilitaristiche. Il trasformismo è favorito dalle Costituzioni moderne che conferiscono piena libertà morale ai parlamentari eletti, i quali hanno un patto di fiducia politica con l’elettorato, scevro di diritti e doveri, nessun mandato imperativo verso il proprio collegio elettorale. Hanno un obbligo puramente morale, non giuridico, e una volta eletti hanno piena indipendenza di opinioni e di condotta e, dal punto di vista della legge, non rappresentano altro che sé stessi. Indi per cui, anche i Consiglieri Comunali di Teano detengono con i loro elettori solo un patto di fiducia, puramente morale. E se uno tradisce la fiducia o è amorale, non può essere giudicato dai suoi elettori o da noi redattori, bensì deve rispondere esclusivamente alla propria “coscienza”. E qui si aprirebbe un’altra discussione interessante. Cos’è la coscienza? Ovvero, se anche il meretricio ha una sua forma di “coscienza”. Chissà, forse si. Costituzionalmente parlando, tutto è lecito. E non si capisce perché. D’altronde, esistono i club privè per scambisti…e siccome sono delle “associazioni” non si pagano tasse e si guadagnano un sacco di soldi. In questo non si configura nessun reato di prostituzione trattandosi di rapporti consenzienti e non a pagamento……
Il Direttore