Chi è mancato da qualche tempo nella struttura di Maiorisi, si sarà certamente accorto che al supermercato Conad, molto apprezzato dai consumatori, è subentrata la catena Despar che però non sembra così frequentata, anzi, si aveva l’impressione che fosse proprio il supermercato Conad il motore di quella pur scarsa attività commerciale prodotta all’interno del centro. Il centro Euronics è ormai chiuso, mentre il punto Brico fai da te, non ha mai soddisfatto le esigenze della particolare clientela; il grande negozio di abbigliamento sportivo, posto proprio all’ingresso del Centro, se visitato, da l’impressione di qualcosa di provvisorio, prossimo alla chiusura per la scarsità di merce esposta, come pure alcuni negozi e bar (qualcuno ha già chiuso). Il supermercato Todis invece non sembra essere mai decollato nonostante la convenienza dei prezzi e la qualità mediamente accettabile.
Mancano negozi di alcuni generi normalmente richiesti dai visitatori dei centri, non c’è un negozio di biancheria intima, né di abbigliamento per persone normali, di media età e taglie non proprio da indossatrici. In pratica il centro non è stato mai in grado di soddisfare tutte le necessità di un bacino naturale ma anche potenzialmente più interessante se solo avessero provveduto a realizzare tutto quanto era nelle promesse e nelle aspettative. Parliamo del Cinema multisala, la piscina, la tanto reclamata Chiesa, i campi di tennis e calcetto, ma anche di selezionare negozi con livelli di qualità non diciamo elevati ma almeno nella media.
Denunciammo circa un anno fa che presso un bar, ora chiuso, all’interno del centro, ci avevano servito due Crodini in due bicchieri , forse di plastica, caldi, senza ghiaccio ne una buccia di limone, non parliamo degli stuzzichini che normalmente vengono serviti come aperitivo. Il tutto al modico prezzo di quattro euro.
In un bar del centro di Caserta un simile aperitivo costa un euro e mezzo ma con servizio completo. Il nostro articolo fu criticato e fummo tacciati di disfattismo. Intanto quel bar è stato chiuso.
Piccole cose ma che danno una immagine non proprio esaltante di un centro commerciale accolto con molta curiosità ed interesse ma che giorno per giorno perde la sua naturale attrattiva e utilità. Lo stesso sito web del Centro sembra rispecchiare lo stato di abbandono. Sapranno intervenire per invertire la rotta?
Lo speriamo e ce lo auguriamo anche per i posti di lavoro che in qualche modo riesce a garantire.
Rosa Chirico