Riprendendo il discorso iniziato giorni fa, continuiamo ad esaminare gli aspetti di candidature di liste di partito e di liste civiche, anche se ormai, specie nelle città come la nostra, al di sotto dei 15 mila abitanti, le seconde sono de facto imposte dall’ordinamento elettorale.
- Una lista di partito può contare su candidati di esperienza politica ed amministrativa avendo vissuto i due aspetti, anche se non direttamente, per la frequentazione di partito; dubbio il loro personale seguito elettorale perché l’appartenenza politica potrebbe rappresentare un surplus ma anche un limite.
- Una lista civica “deve” contare soprattutto su candidati di spicco personale, legato esclusivamente al loro vissuto professionale, sociale, amicale, familiare, che sarebbe il solo ad assicurare un buon apporto di voti.
Dannosa evenienza sarebbe, infine, una lista partitica mascherata da civica che è quella alla quale induce, specie nel nostro caso cittadino, la succitata normativa elettorale.
In sostanza questa potrebbe sommare gli aspetti “pro” delle due di specie o quelli “contro”, ma nascerebbe comunque su un “inganno” e potrebbe giocare su un grave equivoco per sé e per il suo risultato. Per sé perché prima o poi verrebbero al pettine i nodi delle diversità politiche dei suoi componenti generando contrasti al suo interno, e, di conseguenza, per la comunità da amministrare con palesi risultati negativi.
Riassumendo al massimo tutte le considerazioni fin qui esposte in ben tre puntate emerge che:
La lista di partito può contare:
- Su un amalgama ideologico di base e non particolare
- Su una più probabile, ma fondamentale, conoscenza comportamentale tra i candidati precedente ovviamente al loro coinvolgimento specifico
- Su un, anche se etereo, “voto di opinione” di base che prescinde dalle figure dei candidati ed è comunque un “patrimonio” acquisito e trasmissibile.
La lista civica può contare:
- Spesso solo su una posizione di opposizione alla amministrazione uscente
- Sullo spessore professionale, culturale e personale dei candidati
Ne deriva una debolezza costituzionale della lista civica alla quale mancano in maniera evidente tutte quelle qualità atte a garantirne una compattezza duratura, una identità di scelte e di azioni, un punto di riferimento “ideologico” chiaro e comprensibile per l’elettorato di ogni estrazione, ma soprattutto le mancherà, perché dovrà costruirselo partendo da zero, quel “voto d’opinione” che costituisce l’amalgama del gruppo e ne assicura la possibile trasmissibilità per altre tornate elettorali, fondata sulla aderenza ideologica ad esso.
E allora si sopperisce a tale mancanza “ideologica” con il “contentino materialistico” rivolto a “ringraziare” per l’adesione già dimostrata e ad “ingraziare” per l’adesione che verrà!!!
Come può avvenire questo? Semplicissimo: con l’affidamento diretto dei lavori, senza ricorre a gare di appalto, che nel periodo dal 2017 al 2021 (fine amministrazione Di Benedetto, tutta l’amministrazione D’Andrea e inizio amministrazione Scoglio) sono state la bellezza di 293, giudicate dal Segretario Generale Dr. Pietropaolo “formalmente corrette ma “complessivamente illecite”. Così si possono premiare sempre e comunque le ditte vicine alle amministrazioni! Ad esse si aggiungano le varie nomine personali nei vari enti (inutili e solo dispensatori di soldi per i loro amministratori) ed il quadro è completo: e sicuramente servirà per le elezioni a venire!
È così quando dietro le quinte non c’è una organizzazione precisa, come quella di un partito politico ben identificabile, ma solo qualche oscuro personaggio manovratore del tutto il quale non rischierà nessuna perdita d’immagine, come potrebbe accadere per un partito politico, e non rischierà penalmente nulla perché ufficialmente non conosciuto. O no?
Da tutto ciò si comprenderà facilmente il nuovo assunto aggiunto al titolo: “QUANDO È TROPPO… È TROPPO!!!!!!”. E con questo vanno a farsi benedire tutti i tentativi di comprendere, ma non giustificare assolutamente, comportamenti che alla fine diventano “complessivamente illeciti.”
Forse anche per voi che avete avuto la cortesia di leggermi.
Claudio Gliottone