Un incendio in piena regola quello che si è sviluppato questa notte all’interno del palazzo Zarone, nel locale che ospitava l’avviata pizzeria “Ma tu vuliv a pizza”. Il proprietario, meglio conosciuto come Sasà, è stato svegliato questa mattina, verso le 7,00 da una telefonata dell’amico E. G. che lo ha informato di aver visto del fumo uscire dai locali che per anni hanno ospitato l’attività di pizzaiolo da qualche mese trasferita al Centro di Teano, in Piazza Marconi.
Giusto il tempo di vestirsi e precipitarsi sulla collina di S.Antonio e verificare quello che era accaduto. La scena che si è trovato di fronte è stata scoccante. Il lucchetto che chiudeva una delle due porte di ingresso nel lungo locale della pizzeria è risultato troncato di netto, giusto il tempo di aprire la porta che una nuvola di fumo acre lo ha investito frontalmente. Fortunatamente il fuoco si è estinto da solo altrimenti avrebbe potuto arrecare non solo ulteriori danni alle cose ma rappresentare un serio pericolo per le persone che abitano nel palazzo.
Ha capito subito che qualcosa non quadrava ed ha chiamato subito i Carabinieri che sono accorsi sul posto per le verifiche del caso. La scena non lasciava dubbi, l’incendio era certamente doloso in quanto è stata rinvenuta una tanica servita evidentemente per spargere benzina all’interno per poi darvi fuoco. Da una prima sommaria quantificazione dei danni questi ammontano a circa 45mila euro, perché vi erano custoditi nel locali macchinari di grande valore, suppellettili e materiale necessario per l’attività di ristorazione e pizzeria.
Il locale è stato posto sotto sequestro dai carabinieri che intanto hanno trasferito gli atti alla Procura della Repubblica per le indagini del caso che non dovrebbero essere facili. Sembra infatti che non vi sia alcun dubbio sulla dolosità, anche se il proprietario giura di non avere avuto mai alcuna minaccia o richiesta di tangente e non sa spiegarsi il perché qualcuno ha potuto fargli questo grave dispetto, se di dispetto si può parlare. Eppure tutto sembra molto strano. In quel palazzo, composto da tre piani sopra il locale ex pizzeria, vi abitano cinque o sei famiglie e, a quanto si apprende, nessuno degli abitanti avrebbe avvertito alcun rumore , né si sarebbe accorto delle fiamme e del fumo che si sprigionava dal locale.
A dare l’allarme è stato invece E. G. , un commerciante locale che ha un deposito adiacente la pizzeria, recatosi sul posto questa mattina per caricare la merce per il mercato. Questa sera Sasà era al suo posto, in pizzeria a svolgere come sempre la sua attività di pizzaiolo. Non era sereno ma il lavoro doveva andare avanti comunque, perché dall’altra parte del bancone c’era qualcuno che “Vulev a pizza”.
A.G.