"Io non credo che in giro ci sia una persona che abbia più possibilità del sottoscritto di fare il miracolo. Se qualcuno me lo presenta io sono disposto a fare un passo indietro."
Ebbene, a colui che proferì queste "modeste" parole oso presentare o perlomeno proporre un uomo che potrebbe essere capace di tanto: il professor Giulio De Monaco. Sì, proprio lui,che non si tira mai indietro quando si tratta di dire la sua a dispetto di chi dovrebbe ( ma che con la consueta nonchalance non lo fa)rispondere delle proprie inadempienze,strenuo difensore della cultura sidicina e dei suoi tesori ormai destinati a una scomparsa dai danni incalcolabili e irreversibile dalla memoria collettiva (e ciò non intende essere un’esagerazione snobistica, ma un’obiezione a chi propugna la massima sempre più a la page di origine tremontiana "con la cultura non si mangia" così da far dire al prof. De Monaco:"Ancora una volta la nostra Teano, ma soprattutto il suo popolo, viene ingiustamente penalizzato da una "politica"orba, da persone che non si sa se volutamente o per superficialità omette di fare quello che in questo settore rappresenta il minimo dell’azione di promozione, informare e portare a conoscenza di quelle che sono le nostre vere eccellenze culturali."
Ma ciò risulta davvero oneroso per le geniali menti dell’amministrazione comunale alla ricerca del PUC perduto da redarre con la gentile partecipazione degli "stessi compagni di viaggio",e che si divide tra le questioni della raccolta differenziata,dell’IMU e non ultima quella dei parcometri. E’ davvero troppo occuparsi anche dei beni archeologici di Teano che non vengono più menzionati alla "Settimana della cultura"e dimenticati da una trasmissione televisiva sulle bellezze paesaggistiche della Campania settentrionale. Ma sembra maggiormente ingombrante e opprimente l’indifferenza nei loro confronti se solo si pensa che sono passati 10 anni dall’apertura del Museo Archeologico di Teano, disertato e poco valorizzato dalla gente del posto ( oltre al fatto che negli ultimi anni non si ricordano pubblicazioni di rilievo sugli scavi archeologici teanesi curate dalla città a differenza di quelle di Napoli e Capua!), mentre all’estero ci viene invidiato per la sua ricchezza culturale e proprio quest’anno all’Università Federico II di Napoli nell’ambito del corso di Archeologia classica è stata proposta tra le varie ricerche sui siti archeologici dell’Italia meridionale proprio la realtà sidicina. Ma quello di Teano oggi è un popolo schiavo del presente e dei suoi poteri forti, anche se non se ne accorge, pur di obbedire alla logica del "tirare a campare",dell’"istinto di sopravvivenza,dello stare…sulla stessa barca,nello stesso mare infido"(come ammette G.Bocca nel suo ultimo libro-testamento spirituale sull’Italia), in cui convivono con un’insofferenza mai manifestata palesemente la gente comune e le caste di pochi privilegiati e in cui l’esiguo numero di persone perbene è tentata dall’esservi trascinata. E’ un "popolo profondo",morto ormai quello vivo( per riprendere la metafora appassionata contenuta ne "La natura del potere" di L.Canfora),"in trepidante attesa del nuovo "persuasore"…,che l’ha sostituita(la parola pubblica)non tanto con il discorso politico diretto, quanto con gli spot",come quelli fin troppo entusiastici del tipo "dobbiamo fare le cose in grande",pur di racimolare il bottino tanto agognato dei consensi. Infatti, per la buona riuscita di una campagna elettorale non bisogna trascurare un’importante arma come l’amicizia:"…,tra i vari fastidi una candidatura offre tuttavia questo vantaggio:tu potrai, cosa che ti sarebbe consentita nel resto della tua esistenza, onestamente ammettere gli uomini che vuoi alla tua amicizia, mentre se in altre circostanze cercherai di farteli amici dissennatamente;se invece non lo facessi con molti e con accortezza in una campagna eletorale,non sembreresti assolutamente un candidato"(insomma un’amicizia stabile e duratura e non solo a fini elettorali a colpi di promesse),per citare forse non anacronisticamente un passo del "Manualetto del candidato"del latino Quinto Tullio Cicerone dedicato al più celebre fratello,politico e scrittore. Speriamo che i nuovi "baroni rampanti"sulla precaria pertica della politica teanese riescano a mantenersi in equilibrio,senza ribaltoni e voltagabbana dell’ultima ora,per i quali i partiti non sono che tatuaggi cancellabili non appena non piacciono più. Per quanto riguarda i candidati, dopo l’uscita in scena di presunti aspiranti leaders e entrata sul palcoscenico del Colonnello Pino Pasquale,si profilano varie ipotesi, a partire dal dott.Carmine Corbisiero che forse in quest’ultimi mesi è l’unico dei componenti dell’attuale Consiglio comunale che almeno ci ha messo la faccia nel segnalare ai cittadini i temi caldi del dibattito politico locale contro chi non sente "alcun obbligo di rivelare ai loro soggetti il segreto delle loro decisioni"(come asserisce Bobbio nel suo "Democrazia e segreto"), soprattutto se ciò che è suscettibile di diventare pubblico susciterebbe una reazione tale da rendere impossibile la loro attuazione. E a questo proposito, vedrei molto bene come candidato anche il signor Antonio Guttoriello che continua, con questo giornale, la sua sfida di dare diritto di parola (contro chi tenta di negarglielo perchè ne prova fastidio o è semplicemente menefreghista) ai cittadini coraggiosi che hanno concretamente voglia di cambiare questo paese prendendo posizione. Sul fronte dell’attuale maggioranza, niente di più nebuloso e incerto all’orizzonte,probabilmente in virtù di una tattica della confusione nella scelta di alleati e avversari. Chissà,forse rivedremo l’affiatato e compatto triumvirato(ormai il caso della Lega Nord potrebbe fare tristemente scuola anche da noi)-come appariva a tutti gli effetti- che ha sfilato qualche settimana fa in piazza Duomo, mentre in realtà le dichiarazioni ufficiali attestano battibecchi interni?
Intanto, c’è chi non esita a rivendicare la realizzazione dell’ennesima "opera faraonica"(davvero improbabile e fuori luogo in questi tempi di crisi!),minacciando capricciosamente di passare all’opposizione, mentre restano irrisolte le vere urgenze come le numerose buche delle strade non ancora riparate e l’impianto idrico non ancora messo in manutenzione, oltre alle ricorrenti e ingiustificate mancanze d’acqua a varie ore del giorno. Ma del resto quest’amministrazione non è nuova a omissioni di questo genere, visto che in questo periodo di "reggenza"comunale c’è stata solo qualche rarissima intervista o dichiarazione su tali problemi,limitandosi a(ri)leggere tediosamente e senza sentimento sempre gli stessi discorsi preparati da anni e anni orsono. A questo riferimento, ha ragione Canfora quando afferma in relazione alla democrazia italiana che "Sul piano della comunicazione politica contano,…,molto di più i silenzi:quello che una macchina dell’informazione così vasta che non ha eguale nella storia umana riesce a non dire".
Un’amministrazione inesistente,circondata dalle sue fedelissime "guardie pretoriane" più o meno occulte, che può essere "sorvolata" dall’elicottero del bene comune nel senso più pieno del termine solo con un uomo nuovo-o se è un’eccessiva idealizzazione almeno rinnovato- per una politica nuova.
Cassandra