Fidel innamorato
È il 1956 quando il giovane Castro, appena separatosi dalla prima moglie Mirta Diaz Balart e in Messiso per preparare lo sbarco a Cuba da dove era fuggito dopo l’amnistia concessagli dal dittatore Fulgencio Batista, rimane folgorato dalla bellezza della Costancio, allora studentessa diciannovenne di filosofia. Tra loro nasce subito una profonda amicizia che si trasforma presto in una relazione amorosa. La Costancio racconta addirittura che Fidel la chiese in sposa e che lei alla fine rifiutò anche per colpa della sua profonda amicizia con Ernesto Che Guevara. «Il Che, grande machista, si opponeva – racconta la Costancio – alla nostra relazione perché diceva che toglievo la concentrazione a Fidel e mettevo in pericolo la revolución». Guevara non era l’unico a non vedere di buon occhio questa relazione. Anche il fratello di Castro Raùl mal sopportava la loro storia tanto che quando i due si incontravano lui era solito ripetere: «Un leader non si può distrarre, deve dedicare tutto il suo tempo alla causa, non ai suoi amori».
Nel libro la Costancio ricorda il loro primo incontro che come in ogni grande storia d’amore avvenne per puro caso: «Un amico fotografo, un cubano di origini spagnole, Néstor Almendros, mi chiese di accompagnarlo per fare delle istantanee a un gruppo di cubani che avevano appena arrestato. Lo vidi: era il più alto. Io non lo fissai, però il Comandante sì». E poi la confessione di questo amico: «Un cubano ha chiesto di te. Si chiama Fidel e ha detto che ti sposerà». Ma a distanza di anni la scrittrice spiega che «Castro era un’dealista che lottava per conseguire il suo obiettivo, con grande personalità e carisma, incantevole io era la favorita, ma lui in quel momento era solo un uomo con cui condividevo gli ideali». Anche se i maligni insinuano che forse a mettere la parola fine alla loro relazione non fu l’impegno politico di Fidel, ma la sua cattiva abitudine di non farsi la doccia. (Libero News)