La Coldiretti Campania accende i riflettori sul latte italiano. In campo sono scesi i referenti della Coldiretti Tommaso De Simone, Gennarino Masiello e Vittorio Amendola. Di fronte alla costante crescita dell’import costituito, oltre che dal latte fresco e trattato a lunga conservazione, prevalentemente da prodotti semi-lavorati: cagliate, polvere di latte, caseine, caseinati ed altro che minaccia imprese e cittadini-consumatori, migliaia di allevatori campani scendono in piazza con Coldiretti, nella giornata nazionale del latte italiano. Al Centro direzionale di Napoli, sono state distribuite con Campagna Amica, 5 mila bottiglie di latte e un quintale di mozzarella di qualità campana e presentato ad organi di informazione e ai vertici campani della Regione, dell’Istituto Controllo Qualità e del Comando Forestale del Ministero delle Politiche Agricole, dell’Istituto zooprofilattico e dell’Osservatorio per la sicurezza alimentare regionale, che hanno confermato il loro impegno, un dettagliato dossier sul latte. La trasparenza nella etichettatura è la prima richiesta che è stata avanzata, ma il presidente di Coldiretti Caserta, Tommaso De Simone, ha chiesto un maggiore chiarezza anche sull’iter formativo del prezzo del latte dalla stalla allo scaffale. «I nostri allevatori non riescono più a coprire i costi di produzione, mentre per i consumatori aumentano sempre di più i prezzi dei prodotti lattiero-caseari. Quanto pagato alla stalla è appena di 42 centesimi ed attualmente è oggetto di richiesta di ulteriori decurtazioni di 3 centesimi. E ciò nonostante i nostri allevamenti siano i più sicuri e controllati in Europa”: afferma De Simone.