Un grande successo e una pioggia di applausi da parte di grandi e piccini ha riscosso lo spettacolo "Tanti fatti e fattarielli ‘nce racconta ‘o vecchiarell" realizzato all’Auditorium Diocesano di Teano dalle classi quinte del 1°Circolo della città.
La favola in due atti è nata nell’ambito del progetto scolastico "Laboratorio Musica, Ritmo e Danza" e ha coinvolto e suscitato vivo interesse negli alunni che hanno dimostrato anche grazie ai preziosi ammaestramenti e suggerimenti delle loro insegnanti e del prof.Salvatore Vigliano-che ha messo in campo in modo molto proficuo il suo bagaglio di esperienze teatrali in quest’ iniziativa-tutta la loro vivacità, vitalità, ma anche bravura,tipica della loro età. All’interno della cornice contemporanea in cui zio Pasquale e il nonno tentano di raccontare ai nipoti di Milano la millenaria storia di Teano, anche quella sconosciuta ai manuali della disciplina, s’innesta la vicenda di S.Paride che ha liberato la popolazione dal dominio del dragone (a proposito, maestosa la costruzione compiuta dal sig. Peppino Vigliano), dopodichè si è rappresentato l’atto giuridico di attribuzione di possessi terrieri dalla Chiesa locale, durante il quale fu redatto il Placito teanese del 963.
Ad intervallare le varie scene suggestivi e originali balletti di fanciulle, come quello di suore da "Sister Act". A seguire, le divertenti scorribande del dispettoso Mazzamauriello o’ Munaciello fino ad arrivare al fenomeno post-unità d’Italia del brigantaggio, orgoglio di tanti meridionali quando era ancora "la libertà una bestemmia", una conquista da conseguire- come inneggiava la canzone- e, per certi aspetti, non totalmente avvenuta o perlomeno da dover preservare ancora adesso.
A concludere briosamente e con il pensiero rivolto a un futuro quanto mai incerto per il nostro paese il canto "gente, magnifica gente di questa città…vicina e lontana" fisicamente, ma non mentalmente e dal cuore, a tutta quella gente che costituisce una ricchezza morale e intellettuale che va ben oltre quella materiale e che dovrebbe costantemente esortare le autorità pubbliche a fare di più e meglio per non sciupare e gettare nell’indifferenza quel patrimonio umano che molto spesso è considerato erroneamente ordinario e scontato. La serata è terminata con i ringraziamenti di tutti i promotori dello spettacolo con l’augurio di rinfocolare nei bambini l’amore per la cultura e per la storia, per il quale è necessaria la stretta collaborazione di docenti e genitori, in particolare in un periodo arduo dal punto di vista educativo come quello attuale.
Insomma, un’occasione speciale per rivivere i "fatti e i fattarielli" dell’ antica quotidianità contro tutte "le persone che uccidono la storia", ieri come oggi, con le loro azioni, le loro parole e, a volte, con i loro silenzi, che contribuiscono a distorcerla nelle sue dinamiche creando falsi miti. Per poter cercare nell’impervio pozzo della verità i fatti di vita dei protagonisti più o meno noti del nostro passato. Perchè, come disse J.Cocteau, "la storia sono fatti che finiscono col diventare leggenda; le leggende sono bugie che finiscono col diventare storia".
Rosella Verdolotti