Mi interessa poco il nocciolo della diatriba,voglio emigrare, ma il tono accogliente e forbito della risposta dell’ottimo Ottico sì: "Colgo infine con un sorriso le annotazioni che Ilaria ha fatto sul mio abbigliamento. Vedo infatti che l’ha notato e dato che sono vanitoso, me ne compiaccio." L’elenco scrutatori presenta spunti divertenti: esempio il cognome insolito di Mezzaroma,ancora di più di Mazzorana per non parlare poi di Raniolo e per concludere il festival: Zucca la Ventura, alias una zucca fortunata. Mi fermo qua e puntualizzo che questo itinerario onomastico non ha nessun intento irriguardoso e ancor meno derisorio; questo per i benpensanti e i Soloni dell’ultima ora.
Furono esumati anni orsono dal sudario della terra pietosa brandelli di costruzione antica. In Borgo S. Antonio Abate, presso la chiesa omonima. Come quasi sempre per caso, incidentalmente. Con fortuito accanimento per la messa in opera di novità edilizie. Nemesi incontrollabile di un passato vendicativo. Giacciono lì inerti e passivi, mortificate reliquie di uno splendido tempo che fu. Tra la generale, crudele noncuranza. A parte qualche "ammiratore" di anticaglie o qualche sconcertato passante che pensa alle rovine di Pompei, Stabia, Ercolano, tessendo improbabili impropri paralleli. A parte le Giovani Marmotte che si prendono cura dell’erba, tipo britannico campo di golf. Il sole vigoroso del Sud batte spietato sul pietrame sconnesso, infischiandosene di archeologici laterizi e di repubblicana opera reticolata. Solletica e arrostisce la carne soda e bruna di un’allegra "comare" che da qualche angusto balcone di un palazzone nazional-popolare canta a voce tesa una canzone antica. Struggente. In lingua napoletana. Sembra la nenia di un bucolico aulete, guardiano acerbo di greggi e armenti. Rompe indiscreta l’aria e il silenzio del quartiere. Sprazzi di luce invadono l’animo. Uccelli pigri solcano il cielo. Il pensiero vola. Le luci della notte, provvide e pietose,come il Buon Samaritano, intesseranno poi un peplo di luce a queste povere,neglette spoglie di un aureo passato corroso dal veleno dell’oblio…..E poi?….Poi ci saranno le elezioni…
Giulio De Monaco