La partita di coppa è stata fatta con grande scorno della Juve e del mistico Del Piero, che aspetta che la palla gliela servano su un piatto di età neroniana.Per fortuna ha trionfato il Napoli e nel nostro beneamato Paese, lo sappiamo bene, vittima il Barbiere Antonello. Per carità di Patria non scendo in dettagli. La redazione ci ha pensato con arte sottile ieri a divulgare l’evento vespasianico con tanto di gigantografia della coppa igienica e umorismo da Forattini.
Delittuosa a dir poco la decisione di abolire questo splendido evento dell’apertura dei musei e la notte in vestito di gala a osservare, ammiccando con un sorriso da fata. Alla base dell’apertura nottambula dei Musei c’era un retroterra di eventi , di supporti pubblicitari, di impegni sensati, di giornalisti accreditati. Ma chi se ne frega, sulle poltrone ci stanno bene installati, oltretutto viene anche il legittimo dubbio, di un lunare, surreale menefreghismo. A Teano chi pone sollievo alle fatiche delle Signore splendide degli amici dei Musei, all’impegno dei due maestri del buon gusto del vecchio Mulino, alle realizzazioni"sceniche". Lo stesso vale per l’eccezionale Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga diretto con mano felice, somma competenza e cosmica affabilità dalla Dottoressa De Spagnolis. Chi se ne importa dell’intelletto d’amore profuso dalle Regine della raffinatezza delle "Anfore gustose" nell’elaborata preparazione della magica pozione della Figlia del Sole , ammaliatrice e incantatrice di uno smarrito e imbambolato ( fino a un certo punto )Ulisse.
Ce ne freghiamo nojo (diceva Totò), che noia, anzi che barba…gianni.
E il professor ministro resta a guardare al posto di una notte bolognese e ruffiana.
Giulio De Monaco