Iniz Iniziamo questa intervista ringraziando la grande disponibilità dell’avvocato Giovanni Scoglio che, in non perfette condizioni fisiche, non ha voluto mancare di far conoscere il suo parere sull’argomento di maggiore attualità: i risultati della consultazione comunale.
1) A una settimana dallo svolgimento della tornata elettorale, qual è la sua analisi riguardo all’orientamento che hanno scelto di dargli gli elettori?
Fermo restando che ripeterei con convinzione tutto ciò che abbiamo fatto in questi mesi, ritengo che abbia vinto soprattutto la voglia di cambiamento a prescindere.
Purtroppo, sia a livello nazionale che locale, la gente ha manifestato una “intolleranza cieca ed ingiustificata” verso chi, indipendentemente dalla forma o dalle eventuali responsabilità, ha avuto a che fare con la politica.
In un periodo di grande difficoltà come questo, le persone sono particolarmente inclini al disfattismo e al qualunquismo, senza soffermarsi sulla sostanza delle proposte. Più che l’attenzione verso le idee ed i progetti per la città, è prevalso il risentimento per ciò che non era stato fatto dalle passate amministrazioni.
In ogni caso, onore ai vincitori che hanno comunque dimostrato intelligenza e grande capacità di organizzazione. Al Sindaco, in particolare, i migliori auguri di buon lavoro. Teano ne ha davvero bisogno.
2) Lei crede che la carta vincente di queste elezioni sia stata la presenza di volti completamente nuovi per la politica? E per quale motivo?
Fondamentalmente si. Tuttavia, mi piace ricordare che anche nella mia squadra c’erano quindici persone che non hanno mai amministrato, né seduto sugli scranni del consiglio comunale.
La verità, ed è la cosa che mi ha deluso ben oltre la sconfitta, è che siamo stati associati, in maniera strumentale e superficiale, alle nostre famiglie o a fantomatici manovratori occulti. Evidentemente, molti non sanno qual’era il reale potenziale di una squadra fatta di professionisti, imprenditori, medici, commercianti e comuni lavoratori che aveva deciso di dare il proprio contributo.
La nostra non era una lista di famiglie o di collocamento, come qualche fazioso predicatore ha sentenziato. Ognuno di noi ha una propria individualità ed un proprio lavoro, che porta avanti con onestà e competenza, e di certo non si era fatto avanti per “guadagnare qualcosa”, ma solo per dare un contributo di passione, di contenuti, di competenza.
3) A seguito dell’esito di questa esperienza elettorale, avverrà un processo di revisione o quantomeno di riflessione nel partito a cui afferiva la sua lista civica, ossia il PD?
Personalmente non credo che la competizione elettorale vada confusa con la vita di partito, ma su questa domanda potranno rispondere in maniera più chiara ed autorevole i responsabili del Partito.
In ogni caso, guardando le liste in campo, ritengo, senza alcun riferimento polemico, che un processo di revisione e/o riflessione vada avviato in tutti i partiti politici e non solo nel PD.
4) Quale sarà il ruolo che ha in programma di svolgere Lei in quanto neo membro dell’opposizione nell’ambito del Consiglio comunale?
Come ho già risposto su sollecitazione di una sua collega, non mi piace utilizzare il termine opposizione, ma preferisco quello di “minoranza consiliare”, poiché il primo potrebbe lasciare intendere un atteggiamento di contrarietà a prescindere nei confronti dell’amministrazione. Non sarà così! La situazione del paese è grave e necessita uno sforzo congiunto per un’ effettiva ripartenza. Da questo punto di vista, valuterò favorevolmente tutte le scelte che verranno fatte nell’interesse della cittadinanza. Per il resto, sarò guardingo e combattivo, anche perché, non essendoci un programma amministrativo della lista Di Benedetto chiaro e delineato (almeno nella versione ufficiale), bisognerà essere vigili e propositivi.
5) Intende lanciare un appello al suo elettorato o anche a tutta la cittadinanza in vista dell’avventura amministrativa che si sta accingendo a intraprendere?
Al nostro elettorato, ma soprattutto alla meravigliosa squadra che mi ha accompagnato con entusiasmo in questa bellissima esperienza, dico ancora una volta grazie, rinnovando il mio impegno di rappresentanza e di vicinanza nel tempo.
Ai miei concittadini chiedo una partecipazione più diretta alla vita dell’ente comunale ed alla politica in generale. Ma soprattutto, ora che è finita la “squallida caccia ai presunti burattini e burattinai”, ad avere maggiore rispetto per le singole individualità. Ci sono molti giovani, validi e motivati, che, a prescindere dal cognome che portano o dai partiti che frequentano, costituiscono una reale risorsa per il futuro della nostra città e per questo vanno sostenuti ed incoraggiati. Sarebbe assurdo far pagare anche a loro il prezzo del pregiudizio forte ed ingiustificato che è stato fatto pagare a noi.
Con questa intervista abbiamo concluso il giro dei pareri di coloro che sono stati i protagonisti, non fortunati, della passata competizione elettorale. Non riteniamo di sbagliare se affermiamo che in tutti è emerso un grande senso di civiltà e democrazia in quanto hanno riconosciuto la legittimità della vittoria del nuovo sindaco Di Benedetto e della sua squadra e si preparano a recitare il ruolo che le leggi ed il mandato popolare assegna loro come minoranza consiliare.
Rosella Verdolotti