In una piazza piena di gente e con gli immancabili ragazzini a formare il corpo di ballo ai piedi del palco.
Troppa amarezza e delusione si leggevano negli sguardi dei componenti del comitato per la Festa della Madonna della Libera, sabato sera, durante ed al termine della esibizione dell’artista napoletano Lino D’Angiò.
La piazza semi vuota, sul palco l’artista che cercava di ricavarne battute per riscaldare un ambiente che sembrava senz’anima. Solo i bambini che giocavano gioiosi nella vasca al centro della piazza animavano l’atmosfera.
Incomprensibile! Abbiamo già svolto alcune riflessioni con l’articolo di Domenica. Altre ci sono state suggerite da occasionali commentatori. Di queste una che ci è sembrata quanto mai azzeccata: “Ci sono state circa cinquecento persone che l’inverno scorso hanno pagato un biglietto di circa trenta euro per assistere presso l’Auditorium diocesano alla esibizione proprio di Lino D’Angiò, l’altra sera era tutto gratis e si sono presentate poche decine di persone”.
Il timore che si ripetesse la stessa cosa Domenica sera in occasione della esibizione del comico di MADE IN SUD è però subito rientrato perché già dalle prime ore della serata si è notato un maggiore afflusso di persone e da lì è partita una bella serata, con musiche, ritmi e canzoni che hanno coinvolto l’intera piazza, stracolma di persone assolutamente entusiaste.
L’arrivo del comico Ciro Giustiniani e l’applauso che lo ha salutato hanno voluto sottolineare l’apprezzamento dei presenti come pure gli scroscianti applausi che hanno sottolineato gran parte dello spettacolo. Una comicità quella di Giustiniano, tipica dell’arte comica napoletana che attinge da scene di vita quotidiana e le trasforma in paradossi che servono a produrre grande e convinta ilarità.
La Madonna della Libera avrà per suo conto apprezzato l’impegno di questo simpatico ed efficiente comitato composto dal Presidente D’Andrea e da Salvatore De Galizio, Carlo Mignacco, Giuseppe Frasca veri motori della macchina organizzativa, guidato amorevolmente dal giovane Don Luigi Migliozzi che al termine dei due giorni di festeggiamenti avrà tirato un sospiro di sollievo perché in fondo, la partecipazione ai festeggiamenti è un riconoscimento pubblico e una gratificazione per chi volontariamente e spontaneamente mette a disposizione della collettività parte del proprio tempo libero sottratto anche alla propria famiglia per regalare due giorni di festa all’intera comunità.
Volendo chiudere sportivamente con una battuta, potremmo dire che: La Madonna della Libera domenica sera si è preso una bella rivincita.