Pasquale Di Benedetto
Egr. Direttore,
premesso che seguo il tuo pregevole Giornale sia per il mai sopito amore che nutro per la ns. Città, sia per la tua viscerale stessa passione con la quale ne tratti gli aspetti di ogni origine o causa, vengo a te per una modesta riflessione sul comportamento di “alcuni” residenti e/o domiciliati che dir si voglia.
Ho avuto modo, sempre tramite Il Messaggio, di apprendere delle “stanchezze” del ns. Sindaco e di qualche altro rappresentante dell’agone politico teanese. Perciò, a priori, devo dedurre che anche questa mia riflessione è destinata a cadere nel calderone dell’irrealizzabile. Ma veniamo al dunque.
All’atto della registrazione di un contratto di locazione per civile abitazione, l’Agenzia delle Entrate di Teano ( in maniera del tutto ossequiosa della norma ) non procede alla registrazione del contratto medesimo se prima non vengono dichiarati e/o consegnati i Certificati di impiantistica elettrica ed energetica che devono attestare la loro effettiva condizione di messa a norma. Tale dovuta ed obbligatoria certificazione ( pena sanzione amministrativa fino a 4.000 Euro!) costa al proprietario dell’immobile circa 500 Euro. Oltre naturalmente alle spese di registrazione. Ebbene, dimostrata la piena agibilità e, a monte, l’abitabilità dell’immobile che tiene conto anche dell’aspetto sanitario dello stesso, il solerte e rispettoso locatore di Teano finalmente ottiene l’agognata registrazione dell’atto. Però, appena rientrato nella propria abitazione, è costretto a subire supinamente ogni forma di vessazione che proviene da comportamenti spesso poco “ortodossi” di varie famiglie ospiti nella ns. Città.
Famiglie originarie della Moldavia, Croazia, Bielorussia, etc. che a Teano, abbiamo il serio sospetto, hanno la possibilità di occupare (a frotte) locali fatiscenti, umidi e privi di ogni abilitazione (vedi Certificazioni di cui sopra) sia di carattere energetico per non dire delle dubbie condizioni igieniche. Tale stato di “accampamenti” dettato dalle comprensibili condizioni economiche e di emigranti, a Teano autorizza loro al non rispetto di alcuna norma della convivenza civile (schiamazzi a tutte le ore, cartacce, bottiglie e rimasugli vari abbandonati nelle strade o piazze antistanti i loro “bassi” (vedi largo S.Giovanni), etc.).
“Nave senza nocchiero in gran tempesta”. Nessuna autorità interviene, anzi, si lasciano i cittadini alle loro “singolar tenzoni” di un’improbabile richiesta di convivenza civile. La riflessione, perciò, è questa: ma i locatori di questi “bassi” hanno subito stessa sorte presso l’Agenzia delle Entrate? E, nel momento in cui i locatari pagano al Comune di Teano le dovute tasse sui rifiuti (?), hanno comunicato il numero di occupanti delle “abitazioni”? Esistono certificazioni di abitabilità? Tanto anche a tutela di quegli ignari ed incolpevoli bambini costretti a bighellonare per strada a causa dell’impossibilità, visti gli esigui spazi, di poter giocare anche in casa.
Sarà anche stanco il Sindaco, sarà anche stanco l’altro politico, ma altrettanto stanchi sono quei cittadini sempre irreprensibili, sempre esasperatamente rispettosi della norma, ma mai tutelati in alcunché. Nemmeno quando vogliono semplicemente riposare o passeggiare tra strade e piazze pulite (spesso, da essi stessi ramazzate).
Chiediamo troppo?
Cordialità.
Pasquale Di Benedetto