L’incessante avanzare del tempo ed il susseguirsi di eventi tracciano il percorso della nostra storia cittadina, un po’ come un mosaico in perenne realizzazione su di una linea retta, che quindi tende all’infinito ma che, gradatamente, nell’avanzare perde sempre di più i dettagli delle parti più remote. Così il passato diviene un qualcosa di sempre più difficile da leggere, come un’immagine sempre più sfocata ed approssimativa, più discutibile: la storia è ferma, immutabile, ma se non c’è un qualcosa in grado di testimoniarla e di narrarla, allora è come un tesoro inabissato.
Forse non molti sanno che, Luigi Di Benedetto, Luogotenente della Guardia di Finanza in servizio a Roma, teanese doc e grande appassionato di storia locale, da oltre trenta anni è alla continua ricerca di queste preziose tessere e si può affermare, senza affatto esagerare, che grazie a lui una consistente parte del mosaico è stata e continua ad essere arricchita di minuziosi dettagli della nostra storia.
Nella sua copiosissima collezione di libri, che parte dal 1820, vi è forse tutto ciò che è stato prodotto da autori sidicini oltre ad altri numerosissimi testi che riguardano, totalmente o parzialmente, la storia di Teano; mentre altri testi di storia campana sono addirittura del 1700. Le sue circa 1200 cartoline relative ad alcune centinaia di diversi fotogrammi, consentono di rivisitare la città da svariate vedute, di scandire ogni mutamento, dalla graduale espansione urbanistica agli effetti della guerra, suscitano lo stupore per innumerevoli ed interessanti dettagli persi nella memoria.
Difficile elencare i generi e le quantità di documenti raccolti nella straordinaria collezione, eppure il tutto è meticolosamente archiviato e custodito, con certosina attenzione, secondo diversi criteri di ordine.
Stupefacente osservare quante informazioni sia in grado di fornire un semplice foglio di carta che abbia una data e che fa parte del calderone di ciò che si annienta nel quotidiano, qualsiasi sia il genere, come un volantino pubblicitario o un semplice certificato. E pensare che di questi ne ha riuniti forse migliaia.
Forse la più importante intuizione del nostro collezionista è proprio questa, l’aver carpito la potenzialità e l’importanza di catalogare con attenzione proprio ciò che più facilmente si distrugge, che nessuno conserva ma che con il passare degli anni sarà in grado di documentare molto di più di ciò che ci si aspetti. Tutto questo, ovviamente, aggiunto ad un continuo studio ed una estesa ricerca di testi, stampe e documenti d’epoca.
Un eccezionale patrimonio storico quindi che però, pur essendo una privata collezione, è un patrimonio della città. Luigi Di Benedetto, infatti, è sempre stato disponibile a rendere fruibile alla comunità la sua collezione: durante le mostre nelle manifestazioni pubbliche, sui siti delle diverse associazioni locali e spesso anche con privati appassionati per semplice cortesia.
Il motivo della pubblicazione di questo stesso articolo, oltre che nel piacere di render nota questa che possiamo considerare “nostra” notevole risorsa, consiste anche nell’invito ad aiutare il virtuoso collezionista ad impreziosirla ulteriormente: Luigi Di Benedetto ha voglia di condividere la propria passione, è aperto ad eventuali scambi e cerca vecchie fotografie anche solo da riprodurre o digitalizzare.
Contribuire all’impresa equivale a mettere in buone mani dei tasselli da aggiungere al mosaico della nostra storia.
Francesco De Gregori dice “Attenzione!La storia siamo noi e nessuno si senta escluso”.
Gerardo Zarone
per contatti: dibenedetto.luigi@libero.it