La storia dei festeggiamenti Garibaldini, tiene ancora banco nella contrapposizione tra maggioranza consiliare e minoranza. Come ricorderete, con articolo di qualche tempo fa trattammo la vicenda delle spese sostenute dall’assessorato al Turismo e Cultura in occasione dei festeggiamenti Garibaldini del 2008. In effetti l’assessorato competente mise in moto la macchina organizzativa e coinvolse associazioni e ditte per i banchetti, i trasporti, pernottamenti, ristorazione, trattenimento, insomma tutto quello che si ritenne necessario per realizzare il programma.
Quando i creditori passarono per la cassa comunale si sentirono rispondere che i fondi non erano disponibili perché a suo tempo non erano stati autorizzati con regolare impegno di spesa. Appena qualche mese fa, esattamente il 3 febbraio 2010, la Giunta comunale con deliberazione n.33/2010 con lo scopo di sanare il debito e tacitare le proteste, sempre più pressanti dei creditori, decide di approvare una delibera attraverso la quale si fa carico di quei debiti ma attraverso un accordo transattivo con le associazioni e ditte creditrici per un totale di Euro 10.574. Sottoscrivendo questo accordo i creditori si sarebbero dovuti impegnare a non fare ricorso alle azioni legali, in cambio del pagamento di una cifra pari al 75% di quanto spettante.
Secondo la minoranza consiliare, in questo caso composta da sei dei sette consiglieri comunali, perché manca la sottoscrizione del consigliere Dante De Fusco, questo provvedimento conterrebbe la violazione dell’art.194, co.1, lettera e, del T.U.267/00 perché tenta di sanare con un atto di Giunta Comunale, pendenze non formalizzate dal relativo incarico e senza la prevista copertura finanziaria.
La tesi è contenuta in un esposto inviato alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Napoli e viene ulteriormente sostenuta laddove si chiarisce che, dalla lettura della delibera n.33/2010 si evidenzia chiaramente che è stato violato l’articolo 191 (gli enti locali possono effettuare spese solo se sussiste l’impegno contabile registrato sul competente intervento o capitolo del bilancio di previsione e l’attestazione della copertura finanziaria).
I promotori del ricorso esprimono inoltre perplessità per il voler sanare, a tutti i costi (vedi l’immediata esecutività) con una delibera di Giunta Comunale, quanto doveva essere risolto con l’atto dovuto di Consiglio Comunale, sempre a norma dell’art.194.
“Questa iniziativa non è altro che il proseguimento dell’azione di controllo sull’operato dell’Esecutivo per esercitare il ruolo che gli elettori hanno inteso assegnarci” è stata la lapidaria dichiarazione rilasciata dal consigliere Fabiano Cirelli, uno dei firmatari dell’esposto, subito dopo la spedizione del plico raccomandato.
I sottoscrittori dell’esposto si affidano alla valutazione della Procura per una serena valutazione dei fatti e per la individuazione di specifiche responsabilità individuali e/o collettive.
Antonio Guttoriello