Il suo nome scientifico è Quercus crenata, un ibrido tra cerro e quercia da sughero, pianta molto rara e, anche se in pochi ne conoscono l’esistenza, è certamente l’albero più imponente, più bello ed anche più vecchio tra quelli presenti in territorio teanese.
Per la sua imponenza ed anche per il particolare colore, poiché riconoscibile da molto lontano, era il punto di orientamento per eccellenza, la cima più nota ed evidente in quegli orizzonti collinari che mutano passo dopo passo. Una specie di campanile naturale, con una sua identità legata al luogo: per tutti gli abitanti del posto, da sempre e ancora oggi è chiamato l’Albero Fresco.
L’Albero Fresco, così detto probabilmente perché sempreverde, si eleva su di un altopiano immerso nel verde e dal quale non è visibile alcuna abitazione, luogo ameno e suggestivo. Animato dalla presenza di questo gigante buono che è immobile ma vivo, che sembra saper dare compagnia un po’ come il mare o come un focolare acceso.
Il tronco ha una circonferenza approssimativa di 6 metri e la sua cima si eleva fino 25 metri circa. Secondo la tradizione ha un’età che supera i 400 anni, ma probabilmente ne ha molti di più se lo si confronta nelle misure ad esemplari analoghi presenti sul territorio nazionale, che risultano avere altrettanti anni pur avendo dimensioni nettamente inferiori.
Raggiungerla non è semplice. Il luogo è liberamente accessibile a piedi dalla frazione di Casale di Carbonara, ma attraverso un lungo ed impervio sentiero.
Una passeggiata non tanto agevole ma un sacrificio che vale la pena di affrontare, come occasione unica per ammirare questa straordinaria creatura che la natura riesce a conservare magnificamente in vita nei secoli, mentre in questa città tutto sembra incessantemente sgretolarsi.