Era nell’aria, o qualcuno sotto i colpi dei dati di fatto di una pochezza senza precedenti, ha avuto un sussulto dell’anima presentando le proprie irrevocabili dimissioni? E lasciamo perdere che ancora una volta si dimostra tutto il proprio “disprezzo” per questa Testata, e chi vi collabora…, affidando il “solenne” documento di dimissioni alla nuova “Gazzetta Ufficiale”, Facebook. Naturalmente pubblichiamo, sempre per serietà professionale e per dovere di cronaca, il documento “postato” su Facebook da parte dell’Assessore Landolfi (o chi per esso), il quale, a quanto pare, dialoga con il proprio Sindaco attraverso i Social! Ma dove stiamo arrivando? A questo punto abolite l’Aula del Consiglio Comunale! Abolite pure l’Aula del Parlamento! Sostituite la solennità di questi luoghi con Tik Tok, Instagram, Facebook e gli autoreferenziali selfie magari riproducenti la fascia tricolore sulla spalla sinistra e non viceversa!
Per avere delucidazioni in merito, per essere opportunamente e doverosamente informati, (noi Professionisti dell’informazione, ahimè) costretti a rifarci al chiacchiericcio di corridoio o qualche notizia di qualche altro privilegiato Quotidiano, apprendiamo che il motivo del contendere tra l’Assessore Landolfi ed il Sindaco (“…chi è costui?” A. Manzoni), sarebbe la precedenza attuativa per il restyling (si dice così?) di Via Roma o di Piazza Giovanni XXIII. Quest’ultima altro scempio perpetrato ai danni dell’intelligenza umana ad opera di una scuola di pensiero (intellighenzia) ideologizzata “postsessantottina” e “postmoderna architektura” (vedi Vele di Secondigliano). Quando si dice la scelta di eleggere questo o quel personaggio e la sua “scuola di pensiero” o ideologica!!! E, cosa c’entra tutto ciò con l’assessore Landolfi? Quest’ultimo, come abbiamo visto, assertore della Comunicazione futuristica (Tik Tok, Instagram, Facebook e Selfie, etc.) non è colui che con Determina di Giunta n. 24 del 13.03.2021 ispirò uno “studio di fattibilità” (un altro? Come quello per la “vasca”….) che prevedeva “impianti di arredo urbano dotati di funzioni tecnologicamente avanzate (come la possibilità di ricaricare lo smartphone (arieccoci con Tik Tok, Instagram, Facebook e Selfie, etc.)), che permettano di utilizzare sistemi di interazioni e, eventualmente, di defibrillatore (sic!), da collocarsi in luoghi ritenuti idonei ed individuati da questo Comune per la diffusione di notizie di pubblica utilità…” Chi dovrebbe diffondere le notizie di pubblica utilità? Il defibrillatore? Ma questa è una fissa!! Tik Tok, Instagram, Facebook e Selfie, ora anche il Defibrillatore come mezzo di comunicazione!!! Povera Teano violentata dalla “postmoderna architektura” e dalla “Comunicazione futuristica”!!! E, comunque, l’ex Assessore Landolfi, dimostra di essere perfettamente in linea con la “postmoderna architektura” di Piazza Giovanni XXIII, dove, inseriti negli “oblò” predisposti in quella “opera futuristica postsessantottina”, avrebbero dovuto far bella mostra di se dei “monitor interattivi” attraverso i quali gli anziani della Confidenza Castallo, avrebbero potuto, in “video chat”, usufruire “di sistemi di interazione con amici e parenti”. Quell’Architetto, però, dimenticò di prevedere, sempre per gli anziani, un Defribillatore!!!
Ora, comunque, abbandonando il nostro argomentare tra il “serio ed il faceto”, non sarà il caso che questa “maggioranza” in Comune non pensi seriamente ed oculatamente di sgomberare il campo? Le dimissioni irrevocabili dell’Assessore Landolfi sono politicamente gravi! L’Assessore rivolge (per iscritto, scripta manent, verba volant) alla sua compagine accuse gravi di inefficienza, inoperosità ed inefficacia. E, non lo ha scritto, un Consigliere di opposizione! Lo ha solennizzato un Assessore di maggioranza! Perciò politicamente rilevante ed oggetto di palese fallimento dell’Amministrazione. Indi per cui, presa d’atto e scioglimento dell’Amministrazione. O no? E, per dirla alla Claudio Gliottone: “Un solo ultimo appassionato e razionale consiglio: smettetela una volta per tutte con queste plateali manfrine ed abbiate il coraggio di porre fine in maniera decisa e totale a questa tristissima esperienza amministrativa. Dimettetevi tutti; riguadagnate la vostra dignità perché riconoscere l’errore e continuare a perpetrarlo pur nell’insana speranza di correggerlo è farina del diavolo”.
Pasquale Di Benedetto