Il problema che ha originato questa ulteriore frattura all’interno dell’esecutivo comunale, si è verificato qualche settimana fa. Lo stadio Garibaldi ospitava la partita di Prima divisione tra il Teano Sport 1939 e l’Acerrana. La partita si concluse con la vittoria dell’undici locale e questo non andò giù evidentemente ai sostenitori della squadra ospite che si abbandonarono ad incomprensibili atti di vandalismo creando gravi problemi all’ordine pubblico. Le conseguenze materiali di questo comportamento fu il danneggiamento della rete di recinzione che separa il campo di gioco dall’area destinata ad ospitare i tifosi della squadra ospite.
In conseguenza del rapporto dei carabinieri accorsi sul posto fu la decisione di dichiarare inagibile lo stadio fino a quanto non sarebbero state ripristinate le condizioni minime di sicurezza per gli spettatori e per i protagonisti dello sport del calcio.
Nel frattempo la prima squadra locale ma anche le altre due squadre come il Real Casale ed il San Marco sono stati costretti a recarsi presso campi di calcio dei paesi vicini.
Sollecitato dai dirigenti delle società sportive ma anche per il giusto impegno di assessore con delega allo sport. Il consigliere comunale Vincenzo Tranquillo si è dato da fare prima per richiedere un primo progetto con relativo preventivo e poi ricercare, nelle pieghe del bilancio, la cifra necessaria per realizzarlo.
Quando sembrava che tutto potesse ritenersi in dirittura d’arrivo, registrando la legittima soddisfazione dell’assessore che nel frattempo aveva provveduto a rassicurare i dirigenti delle società calcistiche, ecco arrivare il fulmine a ciel sereno. Il Segretario Comunale comunica all’assessore che l’intervento sul campo sportivo non si potrà fare in quanto l’importo individuato per realizzare i lavori è stato dirottato verso altro intervento, evidentemente per decisioni dall’alto o da qualche collega assessore abilitato ad intervenire sulle voci contabili.
La rabbia di Vincenzo Tranquillo, solitamente molto compunto e dai modi garbati, è letteralmente esplosa e si è tradotta nella formalizzazione delle sue dimissioni da delegato allo Sport (conservando le altre deleghe) direttamente nelle mani del Sindaco. Ma ascoltiamo direttamente dalla sua voce qual è il suo reale stato d’animo:
“La lealtà e la trasparenza mi hanno sempre caratterizzato come uomo e come amministratore. Oggi mi trovo nella condizione di non poter operare come amministratore senza la necessaria lealtà. Qualche giorno fà è stata dichiarata l’inagibilità dello stadio comunale mettendo in crisi l’attività delle società di calcio. Naturalmente chi ha la delega allo sport nell’amministrazione deve farsi carico del problema, cosa che ho doverosamente fatto e soprattutto ha fatto l’ufficio tecnico comunale. E stato velocemente redatto un progetto che ha ricevuto un parere positivo informale da parte degli enti preposti e soprattutto, in questo momento di grosse difficolta economiche, si è riusciti a scovare nelle pieghe del bilancio comunale, la somma minima necessaria. Ho potuto quindi assicurare gli interessati che nel giro di qualche giorno il problema sarebbe stato risolto. Improvvisamente quella somma, ormai destinata a questa finalità, è stata impegnata per altro scopo, mettendomi nella condizione di venir meno all’impegno assunto. Ho ritenuto necessario a questo punto rimettere la delega allo sport nelle mani del Sindaco perché non ritengo che ci sia la necessaria fiducia nel mio operato e la necessaria trasparenza nei rapporti reciproci.
Una dichiarazione pesante e risentita che la dice lunga sui rapporti interni alla maggioranza consiliare, già denunciati in occasione di recenti episodi Recentemente infatti, bersaglio dell’espressione politica della maggioranza l’associazione “Un’opportunità per Teano” aveva lanciato un duro attacco all’assessore all’ambiente Carlo Barra che fu costretto a difendersi pubblicamente creando imbarazzo e perplessità nell’opinione pubblica che ha giudicato segnale preoccupante questa situazione che oggi vede coinvolto anche l’altro esponente della maggioranza, ritenuti da alcuni, corpi estranei, perché provenienti da esperienze diverse e perché ultimamente avevano preso le distanze dagli ideologi della maggioranza.
Insomma un bel pasticcio nel quale sembrano essersi incartati un po’ tutti i referenti e potenti del vapore e preoccupa soprattutto il silenzio del Primo Cittadino che sia nel primo che nel secondo caso, ha fatto mancare la sua voce, come capo dell’esecutivo e come unico in grado di chiarire e possibilmente eliminare le questioni che sembrano invece aggravarsi di giorno in giorno.