Tiene banco la vicenda della mancata realizzazione dell’evento dedicato agli sposi. La proposta avanzata dalla Proloco Teanum Sidicinum prevedeva dieci giorni di eventi, da realizzarsi sulla collina di S.Antonio, area fiera, tutti imperniati attorno al matrimonio. L’epoca in cui si sarebbe dovuta realizzare era prevista dal 27 maggio al 6 giugno. In un precedente articolo abbiamo illustrato quello che è accaduto e cioè che la Giunta Comunale, prima ha deliberato sulla richiesta della Proloco e poi con altra delibera, ha revocato l’autorizzazione adducendo come motivazione, una relazione sviluppata dall’avvocato Fernando Zanni, nella quale si chiarivano i motivi del perchè quella manifestazione, così come era stata immaginata ed organizzata, non poteva essere realizzata.
Sono seguite forti prese di posizione da parte della Proloco e della Società organizzatrice, equamente distribuite tra la politica (assessori Pentella e Palmiero) e l’avvocato Zanni il quale ha ritenuto fortemente lesa la sua immagine ed ha difesa del suo operato, ci ha inviato la seguente lettera che noi pubblichiamo, come da sua richiesta, integralmente.
Egregio Direttore,
avevo deciso di non alimentare polemiche e di non innescare facili “ci rivedremo a Filippi”, che a Teano è una specie di sport paesano, ma dopo aver gustato su “L’Espresso” del 19 maggio c.a. la “bustina di Minerva” di Umberto Eco, “I talebani del web”, che Le consiglio vivamente, ho maturato la convinzione di chiarire e intervenire.
Ho letto su “il Messaggio” on line, in relazione alla fiera delle cerimonie nuziali, gravi accuse e minacce di attivare la magistratura rivolte alla mia persona dal presidente della Pro Loco Teanum Sidicinum e da un Direttore, del quale non conosco il nome, di una società di Arzano (NA) la Myndup Communication.
In sintesi, con una proposta di deliberazione all’Organo di Governo della Città di revoca di una precedente delibera – che peraltro la Giunta non ha accettato in toto – avrei detto “cose false e pretestuose” e “danneggiato l’immagine “della Pro Loco e della Società di Arzano.
Ebbene, le cose, dal mio punto di vista, non stanno così e provo qui a ripristinare la mia verità per i lettori del Suo quotidiano, anche perché, come ci si renderà subito conto, forse, e se fossi animato da una visione cospiratoria e giudiziaria della realtà, dovrei essere proprio io ad attivare la Procura della Repubblica per la gratuita offesa ricevuta. Presupponendo la buona fede, spiego la vicenda.
La Pro Loco T.S. ha ricevuto, con la deliberazione di Giunta comunale n. 73/’11 , l’incarico di organizzare “I dieci giorni di Wedding in progress” (tutto per il matrimonio ) sull’area fiera di S. Antonio (messa a disposizione, credo, gratuitamente), perché l’associazione è senza fini di lucro. In sostanza, il Comune, per rispettare il recente divieto legislativo di sponsorizzazione, ha assegnato un contributo economico indiretto all’Associazione, non facendosi pagare l’occupazione dello spazio pubblico (COSAP), considerando l’iniziativa propria e di grande valenza sotto il profilo del marketing territoriale.
In questo caso, com’è noto a tutte le Associazioni e Comitati, occorre però rispettare il Regolamento comunale per i contributi, che disciplina tutte le fasi degli eventi ed i rapporti con la P.A.
Di più. La Giunta non ha approvato puramente e semplicemente, stavo per dire “supinamente”, il progetto (come sembrano aver capito i due miei interlocutori), ma ha accolto l’idea, patrocinato l’iniziativa e ordinato di “concordare le modalità, la tempistica e le attività” con l’Ente per il tramite degli Uffici Turismo, commercio/UTC; subordinando espressamente, quindi ,l’organizzazione operativa dell’iniziativa anche ad una, eventuale, ri-modulazione della stessa, atteso che dal progetto Wedding si evinceva quasi un continuum con la Fiera di S. Antonio. Eventualità quest’ultima che evidentemente la Giunta non voleva, come ha confermato, a mò di interpretazione autentica, la successiva deliberazione n. 130, con la quale è stata spostata (visto che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire!), espressamente e d’imperio, l’organizzazione dell’evento a dopo la Fiera di S. Antonio.
Il primo problema è stato, dunque, che, senza concordare alcunché,come era d’obbligo, con gli Uffici deputati, la Myndup Communication (non la Pro Loco), ha stampato una brochure ricalcando tutto quello che aveva indicato nel progetto e che la Giunta, si ripete, non aveva accolto.
Nella stessa brochure, poi, c’è (ed è depositato agli atti del Comune) un Modello di “Conferma d’Ordine” e prezzi, che avrebbero dovuto pagare gli espositori per stand, gazebo, spazi esterni, sfilate, pubblicità etc., che vanno da euro 2.000, a 1.700, 1.200, etc.
A questo punto, visto che nulla era stato concordato con gli Uffici, che la fiera era stata organizzata proprio in continuum con quella di S. Antonio, creando un cortocircuito per l’economia locale che, invece, si voleva stimolare e valorizzare, e che, infine, per mancanza della necessaria interlocuzione, non si era capito che l’iniziativa, comunque, soggiaceva al Regolamento comunale, ho dovuto proporre la revoca della prima deliberazione.
Un atto tecnicamente dovuto, che, tuttavia, come ho detto, la Giunta non ha completamente voluto accogliere, spostando semplicemente l’evento a dopo la tradizionale Fiera di S. Antonio del 13 giugno.
Ora, la questione, come ho già comunicato alla Myndup C. – riportata nell’alveo del Regolamento comunale – si presenta giocoforza in questi termini:
a)- se è la Pro-Loco Teanum Sidicinum ad organizzare l’evento, giusta autorizzazione della Giunta comunale, essendo Associazione senza scopo di lucro, deve presentare agli Uffici comunali alla fine della “Fiera”, in ossequio al regolamento vigente, un Bilancio delle entrate e delle spese, dal quale si evinca il pareggio dello stesso;
b)-se è la Myndup C. ad organizzare l’iniziativa (e, nella Nota di protesta, protocollata al Comune in data 11/05/’11, ma pubblicata con largo anticipo su “Il Messaggio”, la Società chiede di “considerare la stessa … diretta interlocutrice dell’Amministrazione comunale”), essendo Società profit, deve essere autorizzata a gestire direttamente l’evento, anziché la Pro Loco, e deve pagare preventivamente la COSAP dell’intera area della Fiera, concordando con gli Uffici “modalità, tempistica e attività”.
Tutto qui! Spero di essere stato chiaro e di aver fugato tutti i possibili dubbi e perplessità.
Cordialità,
Fernando Zanni