Quando da bambino sentivo dire che una certa cosa aveva un valore inestimabile, non capivo. Mi dicevo: non è possibile, tutto ha un prezzo.
Con il tempo, poi, ho imparato il vero significato di quella parola. Ed in particolare, ho imparato che quello che per gli altri non vale nulla, per te può essere tutto. E viceversa.
Questo orologio, di qualche anno fa, probabilmente non varrà nulla. Ma per me ha un valore inestimabile. Ha scandito il tempo sul polso di mio padre. Era tra le sue cose che mamma conservava gelosamente in una scatola. Dopo quasi sedici anni, l’abbiamo aperta ed ho ritrovato tutti i suoi effetti personali.
Le chiavi di casa, il portacarte, la carta d’identità, il portamonete. La sua rubrica telefonica. La scatolina portamedicine, ricavata da una di quelle delle caramelle a liquirizia di un tempo. Quelle rotonde, di latta. Il suo orologio.
Non ho saputo resistere, e delicatamente ho girato quella rotellina. Come per magia, a distanza di tanti anni, la lancetta dei secondi ha ripreso subito a girare. Per un attimo, infinitamente piccolo, ho avuto la netta sensazione di sentirlo vicino a me.
Quella piccola lancetta avrà fatto giusto 3, 4 giri. Non di più. Pochi minuti, e si è fermata. Non ho avuto la forza di rigirare ancora quella rotellina. Le mie dita si sono rifiutate di procedere, mentre il cuore gli comandava di farlo. Allora l’ho tenuto ben stretto in mano, con la stessa intensità di quando ho stretto la sua nella mia, poco prima che mollasse la presa per andarsene.
Seppur non segnino più il tempo, quelle lancette, quel quadrante e quel cinturino non hanno prezzo. Almeno per me. Lo mostrerò come una reliquia alle mie figlie, che non hanno avuto la gioia di conoscerlo. Ma ogni giorno ne sentono parlare. Le loro affettuose domande saranno:
Era di nonno? Davvero? Ma funziona ancora? Possiamo toccarlo?
Immagino quale sarebbe stata la sua risposta. Nel suo sonnecchiare, avrebbe alzato lo sguardo e, con un occhio aperto e l’altro mezzo chiuso avrebbe borbottato un “Porco mondo!! Si è fermato un’altra volta!”
In questo particolare momento storico dove si sta perdendo la bussola, preferisco rifugiarmi nei ricordi. Quelli belli, che ancora riescono a suscitare in me emozioni. Mi perdonerete se ogni tanto aprirò il cassetto dei ricordi e lo condividerò con voi. L’ho già fatto e, probabilmente, continuerò a farlo, perché le emozioni non hanno prezzo.
Le emozioni hanno un valore inestimabile.
FeudoDiViaAnfiteatro, Settembre MMXX
Luciano Passariello