L’ ho incontrato una settimana fa, sempre amabile, col sorriso stampato sul volto radioso. Abbiamo come sempre scherzato, mi sembrava in netta ripresa. Sbagliavo. Aveva parlato di una riedizione di " La Pieve sull’argine" libro che mi aveva "estorto", con buona pace della mia ritrosia. Gli ridevano gli occhi e il cuore. Senza retorica, senza sdolcinata melensaggine, ora è un Angelo, uno di quegli Angioloni di cui la sua Pieve rigurgita. Una stella gigante.
Lo ricorderemo sempre come una Eterna Poesia. Non sempre è concesso di conoscere gli intimi pensieri, le ispirazioni, i voli della mente e del cuore di un presbitero. Soprattutto quando come don Raimondo si deve occupare di mille cose, conosce tutti e ognuno è nel suo cuore e nelle sue preghiere. Eppure lui, negli anni, ha trovato il tempo e forse l’urgenza di esprimere con brevi frasi quello che racchiudeva nel cuore. Ce lo possiamo immaginare, noi che lo conosciamo abbastanza bene, raccolto a meditare, magari con la finestra spalancata sulla valle, che asseconda i ricordi che in un istante si fanno parola. Un lieve tepore lo coglie e un pensiero si affaccia alla sua mente, sfumato come i sogni e i profumi della prima alba…Spuntano le ali dell’ispirazione. Allora don Raimondo, il grande, energico prete, prende la penna. Non sappiamo se verghi le sue ispirazioni con la penna d’oca e il calamaio, ma a me piace pensarlo così, oltre l’orizzonte dei sensi. L’indefinito prende forma ed ecco apparire, parola dopo parola, un’ immagine, una vibrazione come l’eco della campana di una chiesa di monte, a sera .
Ci regala, così, qualche briciola di sé, ci offre un frammento del suo cuore. Impariamo a conoscerlo meglio e finalmente vediamo in lui l’uomo più che il prete. Il poeta più che il predicatore. Ci insegna anche così il nostro buon parroco, ci fa dono di una umana, felice, nostalgica e colorata illuminazione. Anche per queste vie ci parla il Signore. Conoscendo più intimamente un uomo che ci è padre e che si mostra a noi, perché impariamo a essere persone complete. Anche con le debolezze e le nostalgie, anche coi sogni e i ricordi, ma sempre umili, disponibili, vera immagine dell’opera di Gesù in mezzo a noi. Buona Pasqua.
Un Amico, diventato una stella, ci guarda dagli spazi siderali. Ricordiamolo con profondo affetto.
Giulio De Monaco