E’ di qualche giorno la notizia che una donna , Giuseppina Palumbo, dipendente dell’ASL di Teano, è stata condannata a 4 mesi di reclusione (con pena sospesa) e al pagamento di 200 euro di multa. La decisione è stata assunta dal Giudice di pace di Carinola che ha aderito alla richiesta di patteggiamento avanzata dalla Palumbo, tramite il proprio legale.
Secondo l’accusa, la donna tentò di sottrarre alcune maglie dagli scaffali di un negozio di abbigliamento all’interno del centro commerciale Sidicinum. La cassiera, prontamente accortasi del tentativo di furto in atto, avverti i carabinieri di Sparanise i quali intervennero tempestivamente ed arrestarono la 40enne, residente a Pietravairano ma che lavora, come detto prima , presso l’ASL a Teano, prima che quest’ultima raggiungesse la propria auto per darsi alla fuga. Dopo il riconoscimento di rito, effettuato nella caserma dei carabinieri, la signora venne rimessa in libertà in attesa del processo, conclusosi appunto l’altro giorno con la sentenza di condanna.
Abbiamo ripreso questo fatto di cronaca non perché particolarmente interessante ma, perché sollecitati da una missiva inviataci da un nostro lettore, che ha voluto esprimere alcune perplessità, non tanto nel merito della sentenza, quanto per l’atteggiamento assunto dall’Asl dopo la sentenza.
In particolare il nostro lettore si chiede: ” Come è possibile che l’ASL di fronte ad una dipendente che commette questo reato, mentre risultava in servizio perché aveva marcato il cartellino, non attiva nemmeno il procedimento disciplinare obbligatorio previsto dalla legge?. La signora sin dal giorno dopo il fatto, era al suo posto di lavoro come se nulla fosse, in bella vista al punto di primo impatto per l’utenza della struttura ospedaliera di Teano. Il garantismo è d’obbligo ma quando è troppo è troppo. Basta non è possibile che nessuno prenda provvedimenti permettendo ad una ladra che ha patteggiato la pena di quattro mesi, di stare dove si riscuotono i soldi dei tickets dai cittadini per le prestazioni sanitarie erogate dalla struttura sanitaria”.
Ci poniamo anche noi lo stesso interrogativo. La prevenzione sarebbe stato il minimo provvedimento, se è vero che l’occasione fa l’uomo ladro, almeno mettetela a lavorare dove l’occasione non ci può essere.
Rosa Chirico