Ci sono anni in cui non succede letteralmente nulla, ed anni in cui il mondo è in fermento.
Noi attribuiamo il 1860 all’incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele (evento positivo o
negativo che sia, ognuno ha la sua opinione).
Ma mentre l’Italia si unisce, il mondo è in fermento sotto vari aspetti.
Dopo la cruenta battaglia di Solferino (24 giugno 1859) Henri Dunant e Ferdinando
Palasciano operano per la costituzione del corpo indipendente e disarmato della
Croce Rossa, che sarà poi istituita col trattato di Ginevra (22-8-64).
Darwin pubblica la teoria dell’evoluzione pronta dal 39 (24 novembre 1859).
L’Egitto ( patronato inglese) vive anni da grande esportatore e sostituisce il cotone
(inglese) Alessandria-Cairo-Suez e vengono avviati i lavori del canale di Suez su progetto francese e con capitali anglo-francesi.
In Messico le oligarchie e la Chiesa boicottano le Leggi della Riforma e complottano contro Benito Juarez,
ottenendo poi l’aiuto europeo che Napoleone III invierà nel 1861.
In Cina continua la rivolta contadina dei Taiping, l’imperatore denuncia i trattati
con GB Francia USA Russia (che avevano portato Hong Kong alla Corona inglese
già dal 1842), GB e Francia occupano Pechino ed ottengono l’apertura al commercio e legazioni in nuove città portuali.
Con l’elezione di Abraham Lincoln alla presidenza USA, gli stati schiavisti del Sud
preparano la guerra civile che inizierà nel 61 e durerà 5 anni.
Anche qui troviamo il conflitto tra il povero, agricolo sud e l’industrializzato nord. Il film Via col Vento,
oltre al non corrisposto amore di Rossella per Ashley, permette di vivere la questione dell’abolizione della schiavitù e tutto ciò che derivò dal conflitto tra Nord e Sud.
Ed anche in questo caso, fu il Sud a perdere. Ma non mi dilungo nella questione, ci hanno pensato in molti.
Io penso solo che, positivo o negativo, il fatto possa essere “sfruttato”. Credo che il mondo si vergogni di Auschwitz
e di ciò che vi avvenne, ma ogni anno migliaia di scolaresche vanno a visitare quei luoghi, pagano un biglietto, comprano un souvenir alla mamma e mangiano qualcosa.
Credo che la Notte dei cristalli non sia un evento che viene festeggiato dai tedeschi con brindisi e salsicce, ma le persone vanno avanti.
Siamo gli unici che non hanno saputo creare un percorso storico-turistico che possa risollevare economicamente il paese.
Parlo sempre della mia non-esperienza a Tuoro sul Trasimeno. Sei fossi e quattro pietre erano perfettamente organizzate in un sistema di guide,
di percorsi, tabelloni storici, negozietti tipici e ristorantini.
Immagino se a Tuoro, oltre le pietre, ci fosse stato il nostro teatro Romano.
Teano non è solo lo storico incontro, molto di più. Ma abbiamo bisogno di partire, qualcosa che ci dia la spinta. Sfruttare quell’evento, positivo o negativo che sia e fare qualcosa.
Abbiamo la Vecchia Ferriera, abbandonata e credo ormai anche privata che potrebbe essere trasformata in un museo.
Abbiamo il Teatro Romano che parla da solo.
Abbiamo un bel Museo, carino e ben organizzato, in cui si vede che Teano coniava moneta (cosa non permessa a tutti in quei tempi).
Abbiamo frazioni caratteristiche e decine di Chiese (perché si critica tanto la ricchezza e lo sfarzo della Chiesa, ma se non fosse stato per la Chiesa,
l’Italia non avrebbe avuto tutto queste opere d’arte).
Abbiamo… Abbiamo tanta voglia di piangerci addosso e di metterci a criticare sui social network ma nessuno effettivamente dice: io domani vado e faccio.
Lentamente muore Teanum Sidicinum.
Maria Flora Grossi
"Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca o colore dei vestiti,
chi non rischia,
chi non parla a chi non conosce.
Lentamente muore chi evita una passione,
chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i
piuttosto che un insieme di emozioni;
emozioni che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbaglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti agli errori ed ai sentimenti!
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza,
chi rinuncia ad inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia e pace in sè stesso.
Lentamente muore chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare,
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di
gran lunga
maggiore
del semplice fatto di respirare!
Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di
una splendida
felicità."
“Martha Medeiroa Pablo Nerudas”