Ho molto apprezzato la seconda folata diserbante del terrazzo archeologico pensile S. Antuono, ci voleva proprio, il sito era ridiventato peggio della Giungla nera di salgariana memoria, rappresentava anche un pericolo, per l’annidarsi di varie bestioline, tipo serpi, ratti giganti altrimenti detti zoccole e meraviglie della locale faunistica. Oltretutto il luogo rappresenta il biglietto da visita di ingresso a Teano e risistemato con criterio può essere utilizzato dal cittadino che voglia sostarvi un tempo a leggersi il giornale, qualche pagina di un libro, gustarsi una sigaretta. E’ uno spazio sicuro per i bambini, se verrà accorsato a piccolo parco urbano. E’ davvero riposante e rilassante, quando l’ho visitato mi ha positivamente impressionato, nonostante il proliferare di erbe infestanti,sporcizia ed è meglio non dire altro per decenza. Finalmenteeeeeee !! ! Ci voleva proprio. Ma la cura continuerà’ o è’ stato un fuoco di paglia. Quando perdete un genitore cercate di preservare un suo ricordo ? Ed allora perché’ Vi ostinate a non onorare i Vostri sacri ed illustri ANTENATI !
Chi ha ripulito queste vestigia ha ottemperato ad un principio morale ed universale : onorare la memoria di chi non è’ più’ ma ha lasciato un segno del suo passaggio terreno. Quel sito deve essere onorato come una tomba. Teanesi, Sidicini , svegliatevi avete il petrolio sotto i piedi, lo calpestate e non ve ne accorgete. Presso la Vostra cittadina si può’ fare uno straordinario percorso nella storia dalle origini ai nostri giorni. Storia illustre, ricca di memorie e monumenti risparmiati dalla furia della guerra e dagli scriteriati bombardamenti anglo-americani che ridussero Teano a una specie di Stalingrado, crivellandola di bombe, senza tener cura di chiese, palazzi, cattedrale, vite umane. Senza piani strategici, così alla carlona, come fecero con Montecassino, scolpendolo come un fumante olocausto di ruderi. Avere cura per la città che si amministra è esempio di civismo, specchio riflettente di una fiorente, antica civiltà. I voti conseguiti vanno tesaurizzati e non sperperati in lungaggini burocratiche o commiserando lo stato impraticabile della pregressa giunta, o forzando impiegati ormai in gran parte alla soglia della pensione.Non sbagliamo quando diamo molto di noi.
Erriamo quando aspettiamo il riconoscimento di qualcuno che non sa valorizzare la sincerità che gli diamo.
Salvatore Serpe