In politica niente avviene per caso. E pensiamo che non sia avvenuto per caso il ritorno alla casa del padre, la sede della Sezione sidicina del Partito Democratico, dell’ex Sindaco di Teano ing. Raffale Picierno.
Erano oltre quattro anni che il noto uomo politico teanese non metteva piede nella sezione del partito in Piazza Umberto, frequentata però dalla nipote Pina Europarlamentare dello stesso partito. “Io non ho mai abbandonato la casa paterna” avrebbe risposto l’ex Sindaco a chi glielo faceva notare– idealmente sono stato sempre nella casa paterna”.
Facciamo finta di credergli ma la domanda resta: perché solo dopo quattro anni? “Semplice- ci risponde lo stesso Picierno con molta semplicità– tra qualche mese ci saranno due importanti appuntamenti elettorali, le elezioni politiche e poi quelle amministrative di maggio per l’elezione del sindaco della nostra città”. Chiaro no? NO!

Dopo l’incontro con il recuperato fratello, si riunisce un improvvisato consiglio composto da Rosario Pilotti, Pompeo Laurenza , Gianni Scoglio e Claudio Pilotti
Aiutato dagli amici Gianni Scoglio e Claudio Pilotti abbiamo forse capito cosa si muove all’interno del Partito di Renzi. Per le elezioni politiche di marzo certamente la nipote europarlamentare si candiderà per un posto in parlamento (se eletta farà la scelta tra Bruxelles e Roma) mentre a maggio, per le amministrative l’ing. Raffaele si ricandiderà per Sindaco di Teano (ormai non è più solo un pettegolezzo ma una realtà con la quale gli elettori teanesi si dovranno confrontare). E’ chiaro che un partito spaccato non aiuterebbe nessuno dei due ed allora occorre firmare un armistizio (tu mi dai una cosa a me ed io darò una cosa a te).
Le notizie in nostro possesso ci dicono però che non sarà molto semplice per i due rispettare una loro eventuale intesa. All’interno del partito in questi ultimi tempi si sono create alcune correnti che non confluiscono tutte nella stessa direzione. Altri nomi sono stati lanciati nella corsa al Palazzo del Municipio e certamente personaggi di non secondo ordine e ci riferiamo chiaramente al navigato Tommaso De Simone Presidente della Camera di Commercio di Caserta ed al dott. Alfredo D’Andrea, titolare di un affermatissimo centro medico e apprezzato ricercatore scientifico. De Simone è in fase di riflessione e non ha sciolto ancora le riserve sulla sua disponibilità, per D’Andrea il discorso è invece diverso. Se è vero che non ha mai ufficializzato la sua candidatura, è pur vero che da molte parti gli sono giunte pressioni perché ciò si verificasse. Ma la candidatura di D’Andrea, auspicata da molti ambienti locali, non sarebbe vista molto bene dalla famiglia Picierno, non per motivi personali ma solo ed esclusivamente per strategie elettorali e di potere. E’ recente e confermata la notizia che Alfredo D’Andrea starebbe puntando alla Presidenza dell’Ordine dei medici della provincia di Caserta, a lui sono giunte precise sollecitazioni in tal senso e da parte di chi in concreto avrebbe la possibilità di accompagnarlo alla prestigiosa carica ma un dubbio sorge spontaneo…e se questa proposta fosse partita da lontano e da ambienti più politici che legati alla Sanità casertana, con il preciso scopo di distoglierlo dal proposito elettorale comunale? “Si dice che a pensar male qualche volta ci si azzecca” lo diceva uno di loro. A solo completamento del panorama si segnala anche la candidatura del giovane Pierluigi Landolfi sponsorizzato da una minoranza interna ma sembra più una provocazione che una proposta concreta.
In una simile ingarbugliata situazione ci sembra normale che una persona navigata e reduce da mille competizioni, come certamente è l’ex sindaco Picierno, non lasci il campo libero e si posizioni invece al centro della sala della casa paterna.
Intanto mentre si perfeziona il posizionamento delle varie correnti all’interno del PD, nell’altro settore quello di centro destra, sembra che un vecchio tenace professionista della sanità, di origini socialiste, con la erre moscia, stia affilando le armi, dice che deve sciogliere la riserva, che in concreto sembra legata alla garanzia di avere in lista un componente di una nota famiglia detentrice di una inesauribile messe di voti.
E poi dicono che le elezioni si vincono con i programmi.