*IN QUANTE CASE è stato Garibaldi?
Tante a giudicare dalle lapidi apposte sulle facciate. Case modeste, specie all’inizio, poi ville,locande,trattorie,alberghi; in tanti si contendono l’onore di avere ospitato l’eroe dei due mondi. Cosa non dire poi di busti, cippi obelischi o stele. Garibaldi è stato talmente popolare che spesso può capitare di trovare una dedica dove meno te l’aspetti. Il discorso cambia radicalmente se per es. cerchiamo monumenti equestri che celebrano l’incontro di Teano. Di questi ne esistono davvero pochi. Anzi, almeno consultando il sito della Proloco della città campana teatro dell’episodio, a Fiesole che esiste l’unico monumento dello storico incontro, realizzato in bronzo e a grandezza pressochè reale. Mentre le celebrazioni del prossimo 150 anniversario dell’Unità d’Italia riempiono i giornali non tanto per l’evento in sé quanto invece per le polemiche che si suscitano da una parte politica all’altra, l’ingegner Raffaele Achille Picierno, primo cittadino di Teano, ha scritto al sindaco Fabio Intasciato per promuovere i festeggiamenti in gemellaggio. E fin qui nulla di strano, se la proposta non contenesse una condizione: Picierno ha infatti chiesto di spostare il momumento di piazza Mino nella sua città. Il tutto, chiaramente a sue spese.
Dietro la richiesta, che Incatasciato ha già "gentilmente declinato", il fatto che originariamente il monumento era stato pensato proprio per essere collocato a Teano. Almeno questa era infatti l”intenzione dell’autore del gruppo, lo scultore Oreste Calzolari. L’artista, originario di Borgo San Lorenzo, che come scrivono le cronache dell’epoca, aveva infatti voluto infondere nel metallo " anche il suo amor patrio, poichè sul campo di battaglia, per la redenzione dell’Italia, egli conobbe ed amò i due Immortali che ha nel bronzo effigiati". Le cose però sono andate diversamente. L’opera venne a costare 3mila lire e 625 centesimi. Tanti, troppi soldi. Cosï la città di Teano rifiutò la scultura, che fu invece finanziata dal Comune di Fiesole (sindaco Fanfani) con una sottoscrizione pubblica. Il monumento di Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II fu quindi collocato nella nuova piazza Mino con una solenne cerimonia il 7 giugno 1906. L’episodio è anche riportato sulla cronaca paesana de "Il Messaggero del Mugello", che in data 24 giugno 1906, con orgoglio sottolinea le origini locali dello sculture. e una targa sul monumento, oggi illeggibile, ricorda che i sottoscrittori avevano partecipato all’iniziativa con "non meno di 100 lire" a testa. "Anche se periodicamente c’è qualcuno che propone di rimuoverlo, credo che molti fiesolani siano affezionato al monumento equestre di piazza Mino- ha detto Incatasciato– e che questo è ormai un simbolo della nostra città.
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Se queste dichiarazioni rilasciate alla qualificata stampa toscana non hanno successivamente registrato smentite, abbiamo l’impressione che, la tanto attesa risposta che attende il Sindaco Picierno, non potrà che essere negativa e forse resterà il rammarico di un cortese diniego che obiettivamente, poteva anche essere previsto.
Intanto consoliamoci scoprendo che l’unico ed ormai famoso monumento bronzeo di Fiesole, oggi agli onori della cronaca, dopo le vicende legate alla sua costruzione risalenti al 1906, fu scoperto da una coppia di nostri concittadini (nella foto), il dottore Cosimo Canzano e la signora Leonida Salvi, in occasione di una gita pasquale nel lontano 1980