TEANO – Mare sporco e bandiere nere sul litorale domizio? Teano, a quanto pare, faceva e fa la sua buona parte. Ci mette del suo insomma in fatto d’inquinamento. E a dirlo non è un politico di opposizione, (anzi, quelli per lo più tacciono – con qualche felice eccezione – su questo come su tanti altri problemi) ma i carabinieri del Noe che ieri hanno sequestrato l’unico depuratore in funzione nella città di Teano: quello costruito nel quartiere Pastene. Alla base del sequestro il cattivo funzionamento di alcuni dei dispositivi di depurazione e la carenza del nullaosta provinciale alla prosecuzione dell’attività di sversamento delle acque trattate. Pare che la provincia non abbia mai risposto alle ultime lettere del Comune contenenti la richiesta di rinnovo della concessione. Lo proverebbe l’esistenza dei bollettini di pagamento, regolarmente saldati, anche al netto dell’ottenimento dei permessi. Ora l’impianto è ufficialmente sequestrato, dovrebbero anche scattare degli avvisi di garanzia rispetto alla situazione riscontrata. Vige anche una prescrizione all’immediata taratura dei dispositivi con la proibizione all’accesso sul sito da parte di persone diverse dai dipendenti della ditta che gestisce i dispositivi per conto del Comune
(proprietario) e del personale dell’ufficio tecnico. Un gran bel pasticcio, insomma. La notizia riporta d’attualità l’annosa questione dei depuratori e della relativa tassa che il Comune pretende dai cittadini serviti. “A più riprese, come Pdl, abbiamo sollecitato l’amministrazione comunale sulla questione depuratori – dice Fabiano Cirelli, capogruppo consiliare di opposizione – prima partendo da semplici richieste tese a conoscere l’esistenza dei dispositivi, le loro impronte sul territorio e capacità di raccolta delle acque ripartita per zone centrali e quartieri periferici. Tanto, per cercare di capire a chi toccasse pagare o non pagare la tassa sulla depurazione che appare sulle bollette idriche. Abbiamo sempre ricevuto risposte vaghe e soprattutto attendiste. Poi è stata la volta, non più tardi di tre mesi fa, dell’interpellanza, sempre prodotta dal nostro gruppo consiliare a difesa dei cittadini. E una mappatura del popolo dei paganti perché sotto depuratore, ci è stata promessa. Già, assieme alla certezza che nelle casse del comune , a titolo precauzionale e prevedendo possibili rimborsi ai cittadini non fruitori del servizio depurazione, giacciono disponibili soldi per oltre 1milione di euro”. Per finire va detto che il Comune di Teano è dotato di ben 7 depuratori. Il fatto è che sono di carta, ossia sono solo dei progetti, mai realizzati. Progetti buoni per giustificare qualche tassa comunale e blindare l’ente rispetto alle leggi in materia: ma perfettamente inutili, come dimostrano gli ultimi fatti di cronaca, per esporre la città a figure barbine rispetto ad altre realtà veramente virtuose e rispettose dell’ambiente, dei fiumi e dei mari.
Elio Zanni