“L’orgoglio dei Sidicini” non è una fiaba, ma un libro erudito sulle radici italiche, etrusche e poi romane della nostra Teano. Un frastagliato percorso culturale tra fonti storiografiche, monete e monili, vasellame e necropoli che raccontano di guerre, passaggi di eserciti e di influenze politiche che hanno interessato la collina su cui oggi abitiamo.
A percorrerle in velocità le strade di Teano nascondono ai passanti le loro antiche vestigia, ma all’occhio attento di Giulio De Monaco, rabdomante come l’archeologo Werner di cui è ammiratore, un basamento sconnesso rivela quanto resta di una cinta muraria, il panneggio stretto di una statua mutila racconta di idee e sacrifici, una serie di segni e arabeschi diventa una iscrizione osca con tanto di marchio di fabbrica “made in Teano” IV secolo A.C.
Il racconto di Giulio fa memoria dell’orgoglio dei Sidicini del passato, strenui difensori della loro civica, attenti a scrutare l’orizzonte per capire il vento che da parte soffiava per prevenire sconfitte, offrire alleanze, conservare la loro autonomia.
+Arturo Aiello
Ci abbiamo provato ma, non siamo riusciti a trovare parole e concetti che interpretassero meglio l’opera di Giulio De Monaco di quanto fatto dal nostro Vescovo Mons.Arturo Aiello nel suo “pronao”, del quale abbiamo voluto trascriverne alcuni passaggi. A noi piace sottolineare e ripetere l’ultima frase del libro, la conclusione: ”Teano fu città italica e poi romana, ma soprattutto fu città sidicina, fu la città del suo popolo mirabile sentinella della Porta Alta della Campania Felice” e concludere con un ulteriore significativo passaggio della prefazione vescovile: “nel raccontare la fierezza degli antichi abitanti, il testo cerca di suscitare un sano orgoglio nei teanesi di oggi che possa tradursi in un più intelligente utilizzo del patrimonio archeologico, in una ritrovata identità storico-culturale, in una religiosa e casta custodia delle radici per arginare la galoppante sclerosi della memoria”.