Martedì 29 maggio, ore 18,30 scendeva fitta la pioggia. Da Borgonuovo cominciano i problemi, una segnaletica coperta da fitta vegetazione,alta più di 1 metro e,già dall’ex macello sono alla ricerca di un parcheggio. Procedo a marcia a vista e, all’altezza della "Parrucchiella", decido di fermarmi visto l’impossibilita’ di un posto libero. Auto in sosta a destra e a manca sono costretto a sostare in doppia fila per pochi minuti. Non spengo il motore quand’ecco apparire come falchi i negozianti che reclamano l’inconveniente. Spiego loro che la brevissima sosta e’ forzata per un repentino saluto alla zia 95enne e lascio la moglie in macchina per una eventuale manovra. Non sono trascorsi 10 minuti trovo i negozianti sull’uscio forse increduli della mia affermazione. Non c’era altra soluzione che scappare dal dedalo cittadino: una piazza tutta recintata, piazza S.Francesco, piazza Duomo non uno spiazzo libero come le rampe dell’Ospedale, una marea di auto lungo i platani fino a piazza Marconi senza poter sostare.
Dall’agriturismo la moglie polacca telefona alla zia del disordine cittadino promettendo un bacio domani mattina. Ma, ahimè le cose non cambiano. Lascio l’auto a destra presenziata dalla moglie e decido di proseguire a piedi fino al largo S.Giovanni sono le ore 9,00 lo scenario e’ identico. Trascorro 30minuti con la zia che, in lacrime, palesa il dispiacere di non aver palpato e sentito in diretta la voce della nipote Ewa. Baldanzoso di essere ritornato nella mia Teano, dove ho vissuto gli anni più belli fino alla gioventù oggi città caotica, ha respinto un figlio non consentendogli di poter sostare con l’auto il tempo necessario per abbracciare la zia non vedente. Nelle poche ore di sosta non ho visto un vigile, forse la pioggia li ha tenuti al riparo a casa o in ufficio e la città ha vissuto e vive nello squallore e nel disordine.
Arnaldo Minerva