Ai lettori de Il Messaggio,
Vi siete mai soffermati a pensare, in modo analitico su quale sia il motivo reale che spinge alcuni imprenditori a commettere atti di violenza estrema su se stessi?
E’ da tempo immemorabile che le nostre istituzioni non attendono più alle loro funzioni di Pubblica Amministrazione; non costituiscono più un sistema efficiente e funzionante (se mai lo è stato) che sia in grado di risolvere i problemi burocratici dei cittadini, soprattutto in un momento come questo, caratterizzato da una drammatica congiuntura economica, invece di favorire la crescita dell’attività lavorativa, la ostacola ed in molti casi riesce addirittura a bloccarla definitivamente.
Sono titolare di una piccola azienda di apparecchi elettromedicali e mi dedico ad essa con passione e dedizione da anni, ponendo alla base del mio operato la consapevolezza che il lavoro nobilita l’uomo e lo rende migliore, procurando benessere anche alla società in cui è inserito.
Con un forte sentimento di rammarico, ma anche di dovere nei confronti di tutti i veri lavoratori, mi trovo qui a dover ammettere che questi valori non appartengono a buona parte dei operatori della Pubblica Amministrazione.
Giorni fa ho ricevuto, come ogni tre mesi, il DURC (documento unico di regolarità contributiva) dall’INPS. La regolarità del DURC è la conditio sine qua non per la liquidazione da parte della Pubblica Amministrazione dei crediti vantati. Leggendo il documento mi accorgo che l’INPS
Trattandosi di un debito risalente al 2007, quindi a 5 anni fa, mi sorge il dubbio sulla attendibilità dei DURC inviatimi precedentemente, dagli uffici dell’INPS. L’ultimo DURC del 2012, che mi notifica l’irregolarità risalente al 2007, sottintende, infatti, una delle seguenti affermazioni: o che in 5 anni non è mai stato condotto un controllo effettivo della mia posizione contributiva – e quindi è stato attestato più volte il falso – o che è stato semplicemente attestato il falso nel 2012.
L’inefficienza della macchina burocratica si è espressa ancora meglio, quando, tenuto conto dell’irrisoria cifra, ho chiesto informazioni circa le modalità di pagamento: Risposte evasive: “L’impiegato non c’è, provi tra qualche giorno…“ non troviamo il codice di riferimento” etc.
Sottopongo alla vostra attenzione questo caso specifico, ma tengo a sottolineare che esso costituisce solo un esempio di quanto quotidianamente accade ai cittadini che con duro lavoro producono reddito per se e per i propri dipendenti.
Non è più accettabile che un dipendente statale ignori deliberatamente i principi costitutivi e i doveri che legittimano l’esistenza della propria funzione, una funzione che nasce e che ha ragion d’essere solo se finalizzata al servizio della collettività.
Lo scarso impegno e la poca professionalità, che molti operatori dimostrano, causa problemi non più tollerabili da piccole e medie imprese. Queste ultime, dovendo far fronte alla pesante crisi economica, rischiano di soccombere finanziariamente e spesso i loro responsabili, trovandosi di fronte il “muro di gomma” eretto dall’apparato burocratico, crollano psicologicamente e fisicamente.
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