Mi capita sempre più spesso di pormi questa domanda ma, dopo che ho provato a focalizzare quello che mi accade intorno, mi arrendo . I mondi che mi circondano, quello più vicino, la famiglia, il paese, i parenti mi danno serenità e mi fanno sentire tutto sommato, una persona fortunata. E’ il mondo che vedo appena un po’ più in la che mi fa paura. Alcune volte mi capita, dopo avere ascoltato non uno ma due o tre telegiornali ( ormai è il nostro modo di sentirci parte del mondo) mi scoppia un grande mal di testa, mi viene voglia di otturarmi le orecchie e coprirmi gli occhi per non sentire e non vedere.
Ma che mondo abbiamo attorno a noi?
Un forte terremoto distrugge una emancipata ed evoluta nazione , il Giappone, e come foglie al vento vengono spazzate via migliaia e migliaia di vite umane che lo tsunami porterà con sé; le centrali nucleari, super sicure, continuano a diffondere scorie radioattive mortali e non sapremo mai dove arriveranno e quante vittime faranno; nel vicino nord Africa, i popoli della Siria, della Libia, Etiopia, Tunisia, Egitto, Yemen, solo per citarne alcuni, hanno deciso di ribellarsi alla dittatura cruenta di porci dittatori ma devono pagare un forte tributo di sangue; dalle stesse coste migliaia e migliaia di disperati partono su grandi ed insicuri barconi verso un mondo migliore, portando con sé solo qualche straccio e tanti sogni di una vita semplicemente normale e quelli che sopravvivono alla traversata, sono respinti di qua e di là perché danno fastidio agli opulenti popoli europei; ogni giorno nelle nostre città, ma ultimamente soprattutto nei nostri piccoli e quieti paesi, si apprende di giovani morti di cui nessuno saprà mai quel’è stata la mano assassina. Genitori che si disperano per la sorte dei propri figli, gli inquirenti che spesso navigano nel buio, tristi sfilate di opinionisti incompetenti che si esibiscono 24 ore al giorno in TV in una gara continua a chi dice più stupidaggini (mi chiedo per esempio cosa ne sa Alba Parietti di una vita normale, di sentimenti normali, perché mi dovrebbe interessare il suo parere sul dolore e la disperazione?); guardo i servizi giornalistici che vanno a scrutare nei mercati di periferia per cogliere gli attimi in cui un poveraccio mette una foglia di lattuga nella busta di plastica, raccolta anch’essa all’angolo della strada e subito dopo apprendo che sono stati già spesi milioni e milioni di sterline per preparare degnamente la cerimonia nuziale del Principe d’Inghilterra. Ma il tormento più grande mi assale quando penso a ciò che accade nella politica, alla qualità media dei nostri governanti ed alle alternative possibili. I nostri padri ci hanno insegnato ad amare gli ideali, la Patria, le istituzioni, la politica, ed invece cosa abbiamo? Una zuffa continua, pruriti inconfessati e sempre più morbosa curiosità di scoprire quante donne c’erano quella sera a casa di …, cosa hanno fatto, quanto sono costate. Io chiedo le riforme per il mio paese e questi mi parlano di bunga bunga; vorrei una giustizia giusta ma poi apprendo che alcuni camorristi sono stati scarcerati per decorrenza dei termini, qualcun altro è uscito di galera dopo alcuni anni dopo aver scoperto che era innocente, che le Banche non hanno responsabilità nel fallimento Parmalat e migliaia di piccoli risparmiatori la prenderanno in quel posto…C’è in giro un mondo di malfattori, operatori finanziari imbroglioni, costruttori senza coscienza, industriali che risparmiano sulla sicurezza dei propri lavoratori, ma per questi non ci sarà mai una vera giustizia perché dispongono dell’immunità economica. Scorrono fiumi di alcool e droga, a tutti i livelli ed in ogni direzione.
Ma in che mondo viviamo? Tutto questo, anche se non ci colpisce direttamente, crea inconsciamente un atteggiamento di sospetto ed allora prendiamo le misure anche verso il nostro amico o conoscente, serpeggia un’aria di diffidenza anche nelle cose più normali e banali. I modelli di una volta erano i galantuomini oggi vanno di moda i furbetti del quartiere. Tutto questo non mi piace.
Ci sarà una nuova primavera anche per le nuove generazioni? Riusciremo a sviluppare gli anticorpi per rigenerare una nuova società mondiale in cui l’uomo faccia prevalere le sue virtù e non invece i suoi egoismi?
Io penso, anzi spero di sì.
Buona Pasqua!
di Antonio Guttoriello