Come non potevo non intervenire dopo l’ennesimo garbato intervento (11.07.2022) dell’ultra decennale amico Dr. Claudio Gliottone? Non fosse, peraltro, per ringraziarLo per gli ormai “desueti” richiami al garbo, all’educazione, al buon tatto, e per dirla alla “cafona”, alla buona creanza. Vedi caro Claudio, queste qualità, e tu me lo ricorderai, erano presupposti essenziali, una volta, per farsi apprezzare, non solo nella vita pubblico/privata, bensì soprattutto nella vita Politica (quella con la P maiuscola). Il rispetto dell’anzianità, dell’esperienza, della saggezza, dei ruoli, delle professionalità e delle competenze erano condimenti essenziali anche negli “scontri” dialettici e politici. Una volta i Medici dell’Ospedale di Teano, ad esempio, apprezzavano la dignità e l’educazione del Cittadino Teanese, poiché essi non venivano interpellati con il “tu”, bensì con garbo e rispetto del ruolo, venivano appellati con “Dottore” o con il “Lei”. Un segno di rispetto, sia per la Persona, sia per il Ruolo delicato che essi ricoprivano, sia perché Rappresentanti delle Istituzioni Sanitarie Pubbliche. Una volta, noi imberbi ed inesperti (anche esasperatamente modesti), mai e poi mai ci saremmo sognati di apostrofare qualche Sindaco, qualche Professionista, con epiteti o atteggiamenti prosopopeici. Erano troppe la nostra inesperienza ed ignoranza, ed era troppa la consapevolezza che avevamo ancora tutto da imparare. Eravamo, insomma ben consci che, come ricordava Arancino di Made in Sud: “Nessuno nasce impanato!”. E, quando assistevamo curiosi a qualche Consiglio Comunale, restavamo letteralmente a bocca aperta quando prendevano la parola un certo Prof. Luigi Vernoni o un certo Dr. Claudio Cipriano. Tanto per citarne qualcuno. Ed erano tanto preparati, studiosi dell’argomento in discussione e tanto ferrati nella materia amministrativa, che diventavano spesso scomodi per la loro immensa dialettica e preparazione. Dei “rompi balle”, insomma. Ricordi, caro Claudio? Non poteva essere diversamente; l’uno sempre con mazzette di Giornali sotto il braccio, l’altro a scrivere decine di libri di Storia. Però, rispettosi dei ruoli e sempre accompagnati dalla loro educata disponibilità ed educazione con chicchessia. Oggi? A guardarli, certi (A)mministratori, si ha l’impressione di vivere in un circo perenne dove primeggiano saltimbanchi, narcisisti, vanesi ed esibizionisti. Di che, poi? Da quale Scuola Politica sono usciti? Con quali Maestri si sono forgiati? Dei parvenus, insomma. Ovvero di chi si è elevato rapidamente a una condizione economica e sociale superiore, senza avere tuttavia acquistato le maniere, lo stile, la cultura. Tanto succede anche a livello di Governo Nazionale, o no caro Claudio? E, se “il pesce puzza dalla testa…”. Ovvero, caro Claudio, ti faresti curare da un Dentista che ha in bocca denti ingialliti e cariati? Anche se Tu affermi che: “Lo stile si acquisisce, si modula, si plasma con le frequentazioni, le letture, gli studi, le osservazioni, le idee, la maturità, e si accresce durante tutta la vita, ed ognuno “se lo può dare”! Stiamo parlando di qualcosa che caratterizza, soprattutto in senso positivo”. Ma, per fare tutto ciò, bisogna prima avere consapevolezza, contezza di essere privi di queste caratteristiche. Ho serie perplessità in merito. Qualcuno mi faceva notare che “i pazzi… dicono che gli altri sono pazzi…”. Non ti risulta Claudio? In quanto a quelle che nel Tuo “pezzo” definisci “cadute di stile”, figurarsi se ci potevamo aspettare di meglio. Dovremmo prima sapere se costoro, in quanto Rappresentanti di Governo della Città di Teano, conoscano, ad esempio, cosa è il Cerimoniale con il quale si provvede alla gestione protocollare dell’accoglienza, presso le sedi di rappresentanza. Tanto per dirne una, lo “stile” prevederebbe, per buona “creanza” e spirito collaborativo, di indire una Conferenza Stampa, ad esempio. Non fosse, peraltro, per informare lo status quo ed iniziare una proficua opera di Informazione Istituzionale per i Cittadini. Elevare, già così, la Città di Teano ad un rango più “formale”, più “autorevole”, più “etico”. Poi, per concludere qui, per il momento, ci ricordi, prendendo spunto dal mio articolo (10.07.2022) “…. a proposito del citato “peppiniello”, che, quando ancora era in vigore il “dazio” da pagare sulle merci che venivano introdotte nella città ed esisteva un apposito ufficio a ciò preposto, con sede in Piazza Marconi, il suo Direttore locale era identificato proprio col nomignolo di “Vicienzo m’è pate a me”. Poi un bel giorno sparì nel nulla: con tutto l’incasso del dazio!”. Non vorrei che l’epilogo del tuo richiamo storico sia un preludio a qualche altra maledizione per Teano. E non vorrei, ma ne siamo già certi e consapevoli che come quel Prof. L. Vernoni e Dr. C.Cipriano, anche noi siamo da annoverare tra gli scomodi e i “rompi balle”. Ma se ciò può essere utile alla causa di Teano, si sappia che, almeno il sottoscritto, ha fronteggiato ben altre angherie. Redde rationem.
Pasquale Di Benedetto