Lo scrittore peruviano si aggiudica il Nobel 2010 per la letteratura. Tra i suoi capolavori, La zia Julia e Lo scribacchino.
Pedro Camacho, detto il "Balzac creolo", è uno strano e fecondissimo inventore di trame melodrammatiche e truculente per un programma feuilleton di Radio Lima. Tutti in città attendono con impazienza le "puntate" della sua fantasia, fatte di arresti misteriosi, morti segrete, incesti, sangue e passioni. In parallelo scorre la storia di Mario – pallidamente autobiografica, come il nome del protagonista lascia intendere – giovane aspirante scrittore attratto da questa curiosa macchina dell’immaginario. Ma anche lui ha la sua storia complicata da raccontarci: s’innamora, quasi con platonica indifferenza, d’una zia vedova e più matura, che finirà per sposare, prima di trasferirsi in Europa e affermarsi come scrittore. Due biografie simmetriche che si mescolano e si intersecano mettendo a confronto il truculento mondo di Camacho con gli ideali del giovane scrittore, in un variopinto e irresistibile caleidoscopio. Un’invenzione continua di storie fantasiose e reali che rivela la straordinaria capacità affabulatoria di Vargas Llosa.
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