Ricordo come se fosse ieri, quando appena giunto da altri lidi italici e, animato da un dinamismo politico ed organizzativo del tutto inusuale per Teano, un certo esponente di spicco (di spicco) della Democrazia Cristiana, Avv. Ciro Balbo, con fare suadente e cortese, cercava di invitarmi con allettanti promesse a varcare la soglia del Partito che, allora, si trovava dove ora ci sarebbe l’Ufficio del Turismo (?) della Città. Ricordo come se fosse ieri, che irrigidito dal mio senso etico di coerenza, rifiutai fermamente quell’allettante invito. Non ci fu disappunto da parte dell’Avv. Balbo, semmai delusione. Erano anni, in cui le parole come etica politica, coerenza, patto per la parola data avevano un senso. Dall’una e dall’altra parte. I riferimenti politici erano certi, affidabili, incontestabili. Dall’una e dall’altra parte. E, più di qualcuno ci ha rimesso non poco, sia in termini di carriere professionali, sia di opportunità in senso lato. Persino a livello scolastico, dove se non avevi determinate tessere di partito rischiavi di essere rimandato se non proprio bocciato. Fatte queste sintetiche premesse tanto per “dire a nuora perché suocera intenda”, veniamo alla cronaca politica locale. “D’Andrea ha scelto: Balbo è vicesindaco”. Il mestieraccio dei Giornalisti è anche quello di registrare ogni minimo sommovimento, un osservatore che tiene ben conservata nel proprio cassetto una emeroteca, quale memoria storica di fatti ed eventi, ben aggiornata. Perciò andiamo a scavare quanto dichiarato dalla neo vice-sindaco Balbo, all’atto delle sue dimissioni da Assessore.
“Oggi invece mi ritrovo con una figura non scelta da me, (il Sindaco n.d.r.) che prende decisioni in piena autonomia, senza condivisione alcuna e che ha portato al baratro un progetto innovativo per ricondurlo nei vecchi dettami burocratici e complottisti che nulla hanno a che vedere con la mia persona……. non sarò mai disposta ad andare oltre la mia etica o il mio buonsenso e questo lo devo ai concittadini che hanno riposto la loro fiducia in me ai quali comunque garantisco il massimo impegno……”. Mai parole furono così determinate e lapidarie. Peraltro, enunciate in una lettera aperta e fatta pubblicare! Quindi, nel pieno possesso delle facoltà mentali e fisiche, si suppone! Facoltà lucide nell’intendere e nel volere! Quindi frutto di un’ossatura politica, morale e culturale di indubbio rispetto! Così ci è sembrato di percepire, senza ombra di dubbio, nel leggere la lettera di Bruna Balbo. A quanto pare, forse a causa dell’avanzare dell’età, ci eravamo sbagliati di grosso. E, sempre a causa dell’età, forse, dovremmo rivisitare i nostri concetti e convinzioni sul significato di coerenza, etica, buonsenso, fiducia, parole che con il passare degli anni avranno assunto ben altro significato rispetto a quelle che conoscevamo noi vegliardi abituati a leggere e rileggere Platone, Machiavelli o i Berlinguer, i Moro, gli Almirante, gli Althusser, maestri sommi dell’Arte della Politica. Mi dispiace per Lei, gent.ma Bruna Balbo, è capitata male nel Suo cammino politico, ha incontrato sulla Sua strada uno che, in virtù, quelle sì, dell’etica, della coerenza, rifiutò l’invito di un esponente di spicco della Democrazia Cristiana a varcare la soglia di quel Partito pur “imbonito” da allettanti promesse. Irrigidito dal mio senso etico di coerenza, rifiutai fermamente quell’allettante invito. Chissà se avessi accettato, oggi….. È proprio vero che tra il dire ed il fare, c’è di mezzo il mare. Siamo comunque ben disposti ad accogliere su queste pagine un’altra lettera, non fosse peraltro che per darLe l’opportunità di chiarire con i Suoi concittadini i quali hanno “….riposto la loro fiducia in me ai quali comunque garantisco il massimo impegno”.
Paquale Di Benedetto