Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’Ufficio Stampa Triciclini
Gentile Direttore,
ci rivolgiamo a Lei, in quanto abbiamo avuto difficoltà a contattare il Sig. De Zan, per rappresentarLe una parziale rettifica a quanto pubblicato.
Ciò a seguito delle centinaia, di telefonate giunte presso la segreteria della Associazione Ciclistica Triciclina, che chiedevano notizie in merito all’accaduto, alle quali si sono aggiunte varie richieste di interviste delle maggiori testate sportive nazionali e non.
Come abbiamo precisato al dott. Malagò ( presidente del CONI), quanto riportato ha visti coinvolti non due Triciclini, ma due ciclisti stranieri reduci dal Giro d’Italia, attirati dalle nostre parti, proprio dalle gesta sportive del gruppo di sodali!! Tanto le dovevamo per dovere di cronaca!!
Con stima.
Ufficio Stampa Triciclini
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Gentili signori Triciclini,
in qualità di redattore capo della rubrica sportiva di questo giornale, ritengo opportuno intanto precisare che non mi è mai giunta alcuna richiesta telefonica da parte del vostro Ufficio Stampa. Comunque, come è nel nostro stile, rispondo personalmente perchè firmatario dell’articolo che si vorrebbe rettificare. Confermo che la vicenda non ha interessato ciclisti di federazioni straniere in quanto, dopo aver verificato proprio con il Presidente Melagò, non sono stati segnalati atleti stranieri dalle nostre parti, almeno dall’anno in cui il Giro d’Italia fece tappa proprio nella nostra città.
La spiegazione di questa vicenda, che ci viene suggerita da esperti di geriatria sportiva, dando per scontata la vostra normale buona educazione e correttezza, è che la vicenda spiacevole che ha coinvolto due dei vostri ATLETI sia dovuta alla cattiva abitudine di riempire le borracce non tanto di bevante energetizzanti bensì di liquido di prevalente composizione alcolica. Una prassi tollerata dalla Federazione in funzione dell’avanzata età dei soggetti.
Certo di aver contribuito a rasserenare gli animi porgo i miei più cordiali saluti.
De Zan