Non si può morire così, vittime della paura di contrarre il virus, in uno scenario da film sulla fine del mondo facendo incetta di generi alimentari e quant’altro.
Se proprio bisogna morire tanto vale vedersene bene. Tanto vale vivere nell’accezione più alta e più nobile del termine. Chi ci governa, i media e ognuno di noi, dovrebbero tendere all’equilibrio ed invece sembra che siamo costantemente in attesa del comunicato che annuncia la guerra o più propriamente la fine del mondo.
Da alcuni giorni oramai è partito il countdown. Ogni momento potrebbe essere quello finale. Io non sono un medico, meno che meno un virologo, ma credo che nelle ultime ore si stia dicendo tutto e il contrario di tutto su questo virus. Sia gli organi di informazione che gli amministratori, in taluni casi, stanno creando uno scenario bellico, addirittura post apocalittico, da fine del mondo, almeno come lo conosciamo. Io stesso ho sentito un amministratore parlare di ospedale da campo, una sorta di ospedale nelle tende. Ora se un cittadino vedesse una cosa del genere dovrebbe fare solo una cosa: tornare a casa a dire addio a tutti i suoi cari e fare una follia.
Il Covid-19, più noto come Coronavirus è arrivato in Italia ed è partito il clima del terrore, la psicosi delle persone terrorizzate da ogni starnuto e da ogni colpo di tosse a cui si trovano ad assistere ha superato i livelli di guardia. Probabilmente, qualcosa è andato storto in Italia visto che siamo il 3° paese nel mondo per numero di infetti e il 1° in Europa, sopra di noi solo la Cina (dove tutto nacque). Ma la storia dell’umanità ci insegna che abbiamo affrontato epidemie ben più gravi e con mezzi meno efficienti di quelli che oggi abbiamo a disposizione. Raramente questo virus conduce alla morte. Esso è un virus pericoloso per chi è in età molto avanzata, per chi ha patologie pregresse e difese immunitarie basse. È fondamentale seguire le basilari norme igieniche e cercare di acquisire le maggiori informazioni possibili sul virus perché è molto infettivo. Informazioni che non possono essere quelle acquisite su Facebook o su canali di dubbia provenienza per cercare di prevenire un’eventuale e, a questo punto, possibile “epidemia”. Le informazioni vanno reperite sul sito del Ministero della Salute Italiano. Se dovesse essere indispensabile non dobbiamo andare in Ospedale, ma chiamare il 1500, oppure il 112.
Ognuno di noi sa bene che la vita è rischio continuo, basti pensare ad ogni volta che si attraversa la strada o si guida l’auto, o si cammina o si sosta sotto un albero. Bisogna evitare, nei limiti del possibile, i posti affollati ed è assolutamente inutile fare scorta di cibo. Non è in atto nessuna guerra e non sono previste carenze di beni di prima necessità. Evitate di cadere nelle mani degli speculatori che su Amazon vendono l’amuchina a 200 euro; quella stessa amuchina che prima della psicosi collettiva costava pochissimi euro. Basta seguire le prescrizioni del Ministero e lavare le mani spesso e per almeno 20 secondi con un buon sapone. Le mascherine servono a chi ha contratto il virus e ai novelli Michael Jackson, ai quali consiglio anche il cappello in stile Michael, gli altri non ne hanno bisogno. A meno che non vogliano festeggiare il carnevale.
L’ultima cosa che ci serve è il panico.
Il Covid-19 è un’influenza, tutti noi l’abbiamo presa, questa è più resistente delle altre ma le statistiche dicono che possiamo affrontarla e vincerla. In Italia, quando è necessario, abbiamo una sanità di altissimo livello. Il rischio c’è ed è per questo utile seguire i consigli degli esperti, che non sono e non potranno mai essere gli internauti o i nostri amici dei social. Ma cerchiamo tutti di ricordarci che cos’è il Coronavirus, oggi, per noi, altrimenti diventeremo tutti pazzi in attesa del virus.
E magari sarà come Godot, il personaggio di Samuel Beckett, lo aspettano tutti ma egli, nella commedia, non arriva mai…un po’ come l’aids che da noi non è mai arrivato…
Sandro Pinelli