Avevo deciso con la fermezza di sempre di non navigare ancora nell’infido e ancora torbido e intorbidato ( da commenti spesso incongrui) lago post-elezioni. Lo avevo deciso, signorilmente (sostiene la graziosa Maria Flora Fauna Serena). Approfitto ora per chiarire alcune cosce (cose) utilizzando un poco di educato umorismo che non guasta mai.
Non gradisco, e lo dico con un sorriso verderame tra i baffi, che si pubblichino "pezzi" di anonimi, anche se conosciuti dall’ ineccepibile Direttore. Chi si firma, sostenne sempre la leggiadra M.Flora, si becca gli elogi (quasi sempre non molti ) e le critiche; aggiungerei anche aggressioni verbali e pomodori marci ideali in faccia. Poco male, i Dibenedettini hanno affrontato di peggio e ora navigano a gonfie vele nelle trasparenti acque (grazie all’ineffabile e simpatico Signor Mario Migliozzi, inclito fratello del mio Amico di sempre Luigino) del saggio e oculato saper organizzare, con piena avvertenza e deliberato consenso.
Sulla situazione elettorale non mi sento ancora di scrivere granché, vedo le cose confuse e un poco pasticciate ( vedi assessore esterno che poteva benissimo candidarsi e sostenere il non sempre piacevole confronto dei voti, delega assessorile conferita a consigliere non ancora ufficializzata,etc).." L’unica eccezione in tal senso, è rappresentata dal dott. Eduardo Sacco, la cui partecipazione alla Giunta, per il caso di vittoria, era già stata concordata in fase di presentazione della lista, vista la sua particolare competenza ed esperienza." Questo passaggio è davvero di una fenomenale godibilità . Mi piace invece il vicesindacato alla straripante Monteforte e il capogruppato alla più contenuta Passeretti: potranno ballare insieme un bel "dadaumpa" programmatico sull’esempio delle raffinate gemelle Kessler dalle elettriche, elettrizzanti gambe "
Quando la nebbia dell’indeterminatezza svanirà, vedrò che scrivere in maniera più consapevole e il più possibile obiettiva, con maggior levità e senza i gravami del dubbio). Per ora una piccola nota a margine, esigua e in punta di lingua: in questa formidabile compagine molto affiatata e ben allenata intravedo in nuce e in forme non del tutto analoghe i germi che portarono alla dissoluzione progressiva e graduale l’amm. Zarone e al ritorno dell’ eroico Picierno che fu quasi salutato come Pater Patriae. Mi auguro solo che sia una mia frettolosa e sconsiderata svista perché a rimetterci sarebbe solo Teano e i suoi straordinari abitanti e questo non mi rallegra. Intanto il compare Maurizio, Padre fondatore di città sottili e di altro ancora da extraparlamentare è diventato anche extracomunale. Cosa non avrà funzionato, a parte me che non l’ho sostenuto (Lo avrei voluto canditato sindaco, senza offesa per quello corrente). La confraternita non mi pare molto "monarchica", mi sembra piuttosto una larvata diarchia criptica che potrà sbiadire col tempo o colorarsi ancora di più. Il Sindaco-Abate Nicola dovrà prendere buona confidenza col suo ruolo, trasformandosi breviter in "consul sine collega". Tartufesca formula inventata dai Romani, Maestri in intrighi politici e in diritto, che veniva a sbarazzare l’altro console di un omologo ingombrante, evitando così la formula odiosa di dictator e quella ancora più aborrita di rex, solo così può essere che le prospettive possano diventare rosa-shock , altrimenti non saprei. Non dimentichiamo che il sempre più simpatico Sor Picierno sta perennemente in vigile agguato. Ora oltretutto è anche in pensione=maggior tempo libero per tramare allegramente con la sua nota intelligenza, e appena si aprirà qualche falla comincerà a bucare e ad allargare l’ingresso per riaccomodarsi trionfalmente sulla amatissima sedia curule, cui probabilmente avrà sussurrato un amorevole :"Arrivederci".
Stasera sarà la" grande soirée "dei diBenedettini, melopee di soddisfazione risuoneranno sotto la cupola della bella chiesa dell’Annunziata che ha perso la destinazione d’uso liturgica ma non la connotazione morfologico-architettonica. Il gioco della lista è fatto e anche cum grano salis, ora è la volta di ridare decisamente smalto e VITA a un paese letteralmente ridotto a una masseria. Se riusciranno negli alambicchi della buona volontà, dell’inventiva e perché no dell’estro e della fantasia a trasformare, senza pietra filosofale , una città letteralmente stremata in una realtà viva e fulgente, saranno benemeriti.
Per fare questo bisogna anche operare un altro piccolo cambiamento: trasmutare l’antipiciernismo di base e la giustificata furibonda generica rabbia in placido consenso e in crescente, disinteressata simpatia. Solo così la nostra Teano rifiorirà in concordia e comunanza di intenti.
E che sia così veramente.
Giulio De Monaco