Torniamo sulla vicenda che riguarda l’ ex Ospedale di Teano a seguito di una intervista rilasciata dal Sindaco di Teano ad altra testata web ove viene riproposto, dopo un anno, un nuovo ambizioso progetto sanitario di cui, però, si evita di esporre i contenuti. Lo facciamo perché tale vicenda, così come tutte quelle che nella nostra Teano hanno chiare tinte politiche, sta assumendo i connotati della classica presa per i fondelli. Non sappiamo se si tratti della riedizione di vecchie promesse, tuttavia avremmo auspicato una presa di coscienza, un ravvedimento seppur tardivo ma operoso da parte delle autorità politiche locali. Nonostante i trascorsi, tuttavia, si ha l’impressione che si continui a recitare il solito canovaccio anche di fronte all’evidenza: da un lato il Primo Cittadino che pontifica un futuro radioso contro i detrattori propugnatori di odio sociale e dall’altro la Città, alla deriva e che perde pezzi, con una classe politica arrovellata su se stessa preoccupata a conservare lo status conseguito. << Il Comune di Teano si muove insieme all’Asl e con il dott. Russo, che è il vertice dell’Asl…noi (ovvero il Comune) programmiamo con loro la nostra attività…Il dott. Russo ha dichiarato che per l’Ospedale di Teano c’è un progetto, lui tra un anno e mezzo andrà in pensione (!!), ma prima di andare in pensione (!!!) Teano avrà quello che si merita!>>. Non saremmo noi a criticare la verve creativa del Sindaco di Teano, tuttavia, consci di deludere chi si ostina a nutrire un minimo di fiducia in questo progetto politico va ribadito un concetto, seppure nella sua semplicità: il Comune programma e si occupa di una serie di cose, l’Asl di altre. Alla luce di questa ovvietà va ricordato che se pur volessimo innamorarci di qualunque altra o nuova teoria scientifica, mettendo alla berlina tutti gli studi fatti, soprattutto quelli elementari a cui rimaniamo affezionati, preferiremmo che chicchessia ci esibisse quantomeno uno straccio di “atto programmatico” o il “protocollo d’intesa” con cui le due ENTITA’ – ormai di questo parliamo – hanno deciso di muoversi sinergicamente nel perseguimento di un obiettivo comune. In realtà, le affermazioni riproposte all’inizio di questo articolo (<< Teano avrà ciò che si merita>>) suonano o tuonano più come una minaccia che come una promessa di interessamento, soprattutto alla luce di quanto accaduto nell’ultimo ventennio ed in occasione anche dell’ultima tornata elettorale. Per licenziare questa storia come tragicomica basterebbe chiedersi perché e come un dirigente Asl di alto profilo, pensionando tra un anno e mezzo, possa affermare le nostre istanze nelle segrete stanze della sanità campana raggiungendo il fine sperato quando questo non risulta possibile perché l’autorità a cui è sottoposto in qualità di dirigente (sic!), ovvero la Regione, non vuole. L’Ospedale di Teano, tuttavia, e nonostante tutto, secondo la logica della fascia sidicina, si farà…in qualche modo, non si sa cosa, non sappiamo come, ma si farà. Avremmo dunque un progetto nuovo, magari a sorpresa…e che il iddio ci salvi da altre sorprese! Seppur imbarazzati, per rispetto della dignità di questo popolo, corre altresì l’obbligo di ricordare che essere “ospedale di terzo livello covid”, leggasi terza classe o fumo negli occhi, non autorizza a sperare in alcun regalo… troppi sarebbero i debiti da pagare anche per il politico più “chiacchierino”. Per non dilungarci oltre su questa storia richiamiamo all’attenzione la precisa interpellanza proposta dalla locale sezione di Fratelli D’Italia per tramite dell’On.le Piscitelli in seno al Consiglio Regionale della Campania poco più di un mese fa. Ebbene il Governatore della Campania e per lui l’Assessore Regionale delegato, alla domanda di quale sarebbero state le sorti per l’Ospedale di Teano non appena passata la pandemia, rispondeva, UDITE- UDITE, che questo avrebbe continuato ad operare con ospedale di comunità. Esiste una fonte più autorevole di quella del Governatore De Luca? Lapalissiana che qualcuno non dice il vero. Allo stato, dunque, Teano non si gioverà di nessuna clinica cardio polmonare, pronto soccorso, day surgery , sale operatorie o banco del torrone…. E così la pillola per digerire la presenza sul territorio del Covid resort (ricordate le promesse e le premesse di settembre?) a questo punto, considerando anche i risultati raggiunti da altre realtà come S. Maria C.v., Capua o Sessa, appare sempre più la classica supposte indorata per tenere a bada i vocii. Ora se il Comune per l’Ospedale si muove e lo fa con l’Asl, per l’Alberghiero si adopera in sinergia con la Regione e l’Assessore Fortini, per i piani pandemici si chiama il Ministero e per ogni altra necessità si cerca precipuo partner politico, ed i risultati tardano ad arrivare o non arrivano affatto, non sarebbe il caso di cambiare registro? Continuando a credere a tutto ciò che ci viene propinato la sindrome di Stoccolma, paventata dal nostro Direttore e ribadita dall’eccellente amico dr. Gliottone sarà decisamente il male minore e la naturale conseguenza per uscire da questa palude sarà quella di affidarci a poteri esoterici… con la speranza che bastino.
Carlo Cosma Barra