Quando l’amico Marco Guttoriello, memore delle appassionanti avventure intraprese dal sottoscritto con il papà Antonio, mi chiese di tornare a dirigere Il Messaggio, mi feci tradire dal cuore e dall’entusiasmo di poter e voler contribuire a stimolare un qualche riscatto della nostra Città. Galeotto fu il mio cuore ed il mio senso di ottimismo. Questo che qualcuno sta leggendo, è il mio 100° articolo da quel ritorno di circa un anno fa. E, a distanza di oltre un anno, mi sono dovuto arrendere all’evidenza: “né il cuore, né il nostro senso di ottimismo, nulla possono contro le iatture!”. La iattura di cui parliamo (danno, calamità, sciagura, catastrofe, disastro, disgrazia, sfortuna, sventura, rovina, iella) ha uno specifico nome e cognome: Amministrazione D’Andrea ed accoliti tutti! E perché iattura? Abbiamo detto che questo è il mio 100° articolo. Li andiamo a leggere tutti per provare a trovare una, che sia una cosa o iniziativa o atto amministrativo che abbiano apportato un qualche vantaggio a Teano? Vogliamo parlare di Ospedale? Vogliamo parlare di Biodigestore (ringraziamo la Ferrarelle S.p.A.)? Vogliamo parlare di Energie? Vogliamo parlare di Punti Hub vaccinali (vedi Francolise)? Vogliamo parlare delle condizioni della rete idrica? Vogliamo parlare della condizione delle strade cittadine e comunali? Vogliamo parlare di marciapiedi e vivibilità della Città? Vogliamo parlare dell’immondizia disseminata in ogni dove? Etc. etc. etc.? Dimenticavamo l’ultima perla e l’ultima figura di……… relativa alla Dirigenza dell’Istituto Alberghiero!!! Un’altra medaglia da appuntare sul petto di questa Amministrazione D’Andrea e suoi accoliti!!!
Nel rileggere questi articoli, quei pazienti lettori che lo hanno fatto, avranno notato come questi erano pressoché tutti corredati dalla fotografia dei “poggetti” scarrupati. Una provocazione evidentemente, affinchè il cittadino Teanese si rendesse conto in che condizioni è stata ridotta la nostra Città. Di come sia possibile che un Sindaco, così si definisce, non si vergogni della Sua stessa Amministrazione! O, forse, si aspetta che quei giovani volontari, oltre a ripulire piazze ed aiuole, prendano cucchiara e cazzuola e provino a ripristinare quella vergogna comunale? Ecco, quella fotografia è il vestito buono del Sindaco ed i suoi accoliti. Ecco, quella fotografia è l’immagine del “costume” di noi Teanesi. Né più, né meno. Senza se, senza ma. L’indecenza di una Amministrazione Comunale. Altro che “azione politica, incentrata in particolar modo sui propri “agganci” a livello nazionale, regionali e locali, e solo in virtù di personalissimi attestati di stima e di amicizia”. Ma li vuole proprio sentire il Sindaco quei “personalissimi attestati di stima e di amicizia” che riferiscono a noi i vari professionisti, politici ed amministratori che incontriamo quotidianamente? Ma ci faccia il piacere! Esordiva Totò. E ci facciano il piacere anche gli amici, nonché persone dall’alto senso civico e culturale come Claudio Gliottone, Carlo Cosma Barra, Sara Finocchi, Maria Flora Grossi e tutti gli altri i quali, ancora non si sono avveduti…. di quell’“analfabetismo funzionale” amministrativo di questa “compagine al governo della Città”! E tanto per tentare di frenare in tempo questa iattura, questa pericolosa deriva e questo inaudito scivolare verso il baratro, un ultimo consiglio all’intera cittadinanza: mettere subito in atto senza tentennamenti l’Ostracismo, ovvero quel Bando che colpiva, nell’antica Atene e nelle città che ne imitavano la costituzione, il cittadino ritenuto pericoloso per la sicurezza dello stato; detto così dal frammento di terracotta (óstrakon) sul quale il nome del concittadino inviso veniva scritto da coloro che votavano nell’assemblea popolare. Urge una Severa condanna da parte dell’opinione pubblica; una messa al bando dalla comunità. In caso contrario: “chi è causa del suo mal, pianga se stesso” e per i suoi figli.
Pasquale Di Benedetto