“La sua attività parrocchiale ha lasciato un segno indelebile nel
cuore dei fedeli che lo hanno conosciuto, in particolare dei suoi
parrocchiani, per le opere misericordiose da lui realizzate. Proprio
per ricordare tutto questo che, oltre al libro è stato deciso di far
realizzare una statua che lo ricordasse ai posteri.”
Iniziativa bellissima; come sempre la Teano che non si arrende dà le
sue risposte: congrue, sensate, efficienti.
Me lo ricordo anche io sempre vivo e presente nella memoria del cuore.
Semplice, essenziale, zelante. angelo indimenticato dell’antico cuore
di Teano. Riservato, timido, attivo. Mi ricorda la figura del Santo
Curato D’Ars. Qualcuno diceva che portasse perfino il cilicio ,
simbolo di estrema penitenza devozionale. aveva una voce vagamente in
falsetto e quando recitava la novena per i SS Cosma e Damiano, i
nostri amatissimi Santio Medici Arrivato al nome Damiano lo rimarcava
con un inconfondibile iato DAMIA-NO quasi a voler imprimere nei cuori
dei fedeli come un mantra il venerato nome. Vestiva la sottana un
poco consunta, ma con una dignità da solista di grandi orchestre. I
paramenti liturgici e gli arredi erano lindissimi.
Sapeva che i segni esteriori se accompagnati da zelo e fede servono a
rinnovare la piattaforma del culto. I Teanesi gli volevano bene col
loro grande cuore che li distingue ancora oggi. Mia nonna Giovanna
Contestabile, Teanese di antica spina dorsale, Maestra elementare,
era amica della sorella di Don Crescenzi, Donna Marietta, un’affabile
Signora dai tratti raffinati e il nobile sentire. Quando la mia vispa
Nonna si irritava con i suoi due figli e la nuora, mia Madre, riempiva
la sua valigetta e si tratteneva intere settimane dai Crescenzi, in
barba alle lusinghe dei desolati figli. On Paruccio contrazione
dialettale di Don Pariduccio viveva anche con una bella Nipote,
Titina, pure Lei giovane Maestra elementare che lo accudiva con la
Mamma come un preteall’altare.
Per la festa dei Santissimi Fratelli
medici erano chiamate due rinomate bande e un sontuoso concenrtino con
rinomati nomi di richiamo chiudeva la belle Festa. Echi lontani di
nostalgia, la bellezza dell’animo semplice. Ora Don Paride sarà
richamato a rivivere,seppure in forma statuaria, tra la gente che
tanto lo ama e che mai lo ha dimenticato. Quando si dice del nobile
cuore di una gente antica che pulsa con quello degli Angeli in
talare……
Giulio De Monaco